Bper, nel contesto di elevata incertezza come l’attuale, ha confermato il razionale strategico e industriale del progetto di acquisizione di un ramo d’azienda da Intesa Sanpaolo.
Il tutto in linea con gli obiettivi di crescita dimensionale e consolidamento del posizionamento competitivo del gruppo, all’incremento della redditività e al miglioramento dell’asset quality, mantenendo al contempo una solida posizione patrimoniale.
I dettagli dell’accordo con Intesa Sanpaolo
In riferimento all’accordo e alle successive integrazioni, volti a disciplinare l’acquisizione da parte di Bper dal gruppo Intesa Sanpaolo di un ramo d’azienda composto da 532 filiali e dai connessi rapporti giuridici, il tutto subordinatamente al perfezionamento dell’offerta
Opas promossa da Intesa Sanpaolo su Ubi, ieri è stato sottoscritto tra le parti un terzo accordo integrativo con riguardo al calcolo definitivo del corrispettivo per il trasferimento del ramo.
Con tale accordo il corrispettivo per l’acquisizione da parte di Bper del ramo è stato fissato in 0,38 volte il valore del Common Equity Tier1 (CET1) del ramo risultante dalla situazione patrimoniale dello stesso al 30 giugno 2020.
Secondo quanto concordato tra le parti, la determinazione del CET1 del ramo verrà
effettuata moltiplicando il CET1 ratio di Ubi risultante dalla relazione semestrale al 30 giugno 2020 resa pubblica dalla stessa Ubi lo scorso 3 agosto per i Risk Weighted Assets (RWA) del ramo al 30 giugno, fermo restando in ogni caso che i predetti RWA del ramo alla data di riferimento non potranno comunque superare l’importo di 15,5 miliardi.
L’acquisizione del ramo è subordinata, tra l’altro, all’ottenimento delle necessarie autorizzazioni di vigilanza e antitrust.
Principali caratteristiche dell’operazione
Le principali caratteristiche dell’operazione sono:
- l’acquisizione di un ramo d’azienda costituito da 532 filiali bancarie da Intesa Sanpaolo con una significativa concentrazione nel Nord Italia (e in particolare nella regione Lombardia);
- l’acquisizione di masse composte da un portafoglio crediti netti stimato pari a circa 26 miliardi (con un un Npe ratio lordo atteso stimato pari al 6,5%) e da depositi e raccolta indiretta da clientela stimati rispettivamente in circa 29 miliardi e 31 miliardi. Oltre il 70% delle masse afferenti al ramo è relativo a clientela basata nelle regioni settentrionali del Paese;
- il CET1 ratio del ramo è stimato pari al 13,41%, come risultante dalla situazione patrimoniale consolidata di Ubi Banca al 30 giugno 2020;
- il ramo includerà un ammontare di attività ponderate per il rischio (“RWA”) complessivamente non superiore a 15,5 miliardi.
La banca modenese conferma che il corrispettivo per il ramo sarà pagato per cassa e
finanziato per mezzo dell’aumento di capitale in opzione agli azionisti di Bper avente un importo massimo previsto pari a 1 miliardo, già approvato dall’assemblea in data 22 aprile 2020. L’aumento dovrebbe attestarsi in area 800 milioni.
Il razionale strategico dell’operazione
Tra i benefici più rilevanti dell’operazione si evidenziano:
- la crescita dimensionale e miglioramento della posizione competitiva in Italia;
- l’aumento della base di clientela di oltre il 55% e di significative quote di mercato in regioni di grande rilevanza economica quali la Lombardia dove il gruppo ha una presenza limitata;
- l’incremento delle dimensioni operative con un aumento del portafoglio crediti e della raccolta diretta di circa il 50 per cento. Il totale attivo è stimato crescere nell’ordine del 40% (totale attivo post-operazione pari a circa 120 miliardi);
- la realizzazione di rilevanti sinergie di ricavo e costo derivante dall’aumento del cross-selling di prodotti delle società del gruppo su una più ampia base di clientela e da attività di razionalizzazione;
- l’acquisizione di un network distributivo sostanzialmente privo di strutture centrali o di middle/back office con una conseguente mitigazione dei rischi di execution;
- il miglioramento del cost/income ratio atteso intorno al 60%;
- l’ulteriore miglioramento della qualità del credito con un Npe ratio lordo stimato pari all’8,2%, se calcolato pro-forma sui dati al 30 giugno 2020;
- la conferma della solidità patrimoniale del gruppo con un CET1 ratio fully loaded consolidato pro-forma stimato in area 13% nel 2021.