Bper ha chiuso il secondo trimestre 2020 con un margine di intermediazione pari a 624 milioni, includendo l’entrata nel perimetro di Unipol Banca e Arca, a partire da luglio 2019. L’utile netto è stato pari a 98,6 milioni.
“Si deve rilevare che, nonostante il rallentamento dell’economia causato dall’emergenza sanitaria, il gruppo Bper ha evidenziato un buon livello di redditività, anche grazie alla confermata capacità di generare ricavi e contenere i costi della gestione”.
È con queste parole che Alessandro Vandelli, Ad di Bper, ha commentato i risultati del primo semestre 2020.
“I risultati confermano la valenza delle operazioni straordinarie completate nel corso del 2019 sia sotto il profilo del contributo all’attività commerciale sia alla redditività”, ha aggiunto il manager.
Si segnala che i dati del secondo trimestre 2020 non sono confrontabili con quelli del secondo trimestre 2019, in quanto a partire dal 1° luglio 2019 sono state incluse nel perimetro di consolidamento Unipol Banca (successivamente incorporata il 25 novembre 2019) e Arca Holding.
Il margine di intermediazione, con l’allargamento del perimetro, si è fissato a 624 milioni, al cui interno il margine di interesse si è attestato a 310,3 milioni, impattato anche dagli effetti dell’introduzione dei principi IFRS9 e IFRS16, mentre le commissioni nette sono state pari a 245,1 milioni, al cui interno la componente legata alla bancassurance hanno mostrato una buona tenuta, mentre le altre sono state impattate dalla crisi sanitaria. I profitti da trading hanno registrato un saldo netto positivo di 46,8 milioni.
I costi operativi si sono fissati a 410,1 milioni, al cui interno le spese per il personale si sono attestate a 249,1 milioni e gli altri costi a 161 milioni.
Tali dinamiche hanno portato a un risultato lordo di gestione pari a 213,9 milioni e, dopo rettifiche su crediti per 159 milioni (inclusive di extra rettifiche su crediti conseguenti al peggioramento del contesto macroeconomico causato dall’emergenza sanitaria e
ulteriori rettifiche per 16,4 milioni riferite alla cessione delle tranches mezzanine e junior della cartolarizzazione di sofferenze conclusa di recente), il risultato netto di gestione è ammontato a 54,9 milioni.
Il periodo si è chiuso con un utile netto di 98,6 milioni, dopo imposte positive per 75,1 principalmente riferibili ai benefici previsti dal decreto “Cura Italia” e all’effetto netto derivante dall’affrancamento di attività immateriali.