Il cda di Bper ha deliberato un progetto di modifiche statutarie concernenti il complessivo assetto di governance della banca e, in particolare, le modalità di nomina dello stesso board.
I dettagli della riforma della governance
Il nuovo progetto, elaborato tenendo anche conto dell’evoluzione intervenuta nella struttura della compagine sociale, si articola nei seguenti elementi essenziali:
- l’adozione di un criterio di elezione del cda di natura proporzionale fondato sul metodo dei quozienti;
- la previsione di un limite in forza del quale nessuna lista può esprimere più di 7 consiglieri, al fine di assicurare ampia e adeguata rappresentanza consiliare a tutte le
diverse componenti della compagine sociale; - la previsione di una soglia di “accesso al riparto”, volta ad assicurare stabilità e coesione al funzionamento dell’organo amministrativo, secondo cui, ferma l’esigenza di legge di
assicurare alla prima lista di minoranza non collegata la possibilità di esprimere almeno
un amministratore, le altre liste non collegate (per tali intendendosi le liste diverse dalla
lista più votata e dalla lista di minoranza più votata che non sia collegata in alcun modo
alla prima) potranno concorrere alla nomina del cda solo qualora abbiano ottenuto
voti almeno pari al 5% del capitale con diritto di voto in assemblea.
Il progetto, inoltre, prevede,in deroga al sistema proporzionale sopra descritto e allo scopo di assicurare piena corrispondenza tra numero di voti conseguiti dalla lista e sua rappresentanza in seno al cda, che il limite di 7 consiglieri non si applichi qualora la lista risultata prima abbia ottenuto un numero di voti superiore al 50% del capitale avente diritto di voto in assemblea.
In tal caso, troverà applicazione una regola analoga a quella prevista dallo statuto attuale di Bper, con conseguente estrazione dalla prima lista di un numero di consiglieri compreso tra 14 e 12 e la possibilità per la seconda lista che non sia collegata in alcun modo alla prima di nominare da 1 a 3 consiglieri a seconda della distanza in termini di voti tra le due
liste.
In coerenza con la scelta di rimettere ai soci le decisioni relative alla composizione del cda, si prevede infine l’eliminazione della facoltà del board uscente di presentare una lista di candidati per l’elezione dell’organo amministrativo.
Ulteriori variazioni riguardano, tra l’altro:
- l’eliminazione della figura del presidente onorario;
- la modifica dell’assetto degli organi deputati all’azione esecutiva, rendendo facoltativa la
nomina del comitato esecutivo, nonché prevedendo la possibilità di istituire uno o più
comitati manageriali su proposta dell’amministratore delegato; - l’ampliamento della disciplina concernente i comitati endoconsiliari e la migliore definizione delle attribuzioni del direttore generale;
- la riduzione della composizione numerica del collegio sindacale, passando dall’attuale
numero 5 sindaci effettivi a 3.
Le modifiche statutarie saranno sottoposte all’approvazione di una convocanda assemblea
straordinaria, subordinatamente al rilascio della prescritta autorizzazione da parte dell’autorità di vigilanza.
Cosa prevede l’attuale statuto
L’attuale statuto di Bper prevede un numero fisso di amministratori pari a 15 e un meccanismo elettivo del cda di tipo maggioritario, in virtù del quale la lista risultata prima per numero di voti esprime da un massimo 14 a un minimo di 12 amministratori, mentre la seconda lista (che non sia collegata, neppure indirettamente, con la prima) esprime i rimanenti consiglieri, in un numero da 1 a 3 in ragione della distanza in termini di voti che la separano dalla prima lista.