La decisione del Tribunale spagnolo “impedisce di completare l’operazione entro il termine previsto ai sensi della legge olandese (2 ottobre 2020), il cda prende atto che il
progetto di fusione, come deliberato il 7 giugno 2019, è quindi irrealizzabile a causa delle scadenze tecniche”.
Lo si legge in una nota di Mediaset, il cui cda ha esaminato e preso atto della sentenza del 30 luglio 2020 con la quale il Tribunale di Madrid ha rigettato il ricorso di Mediaset España contenente la richiesta di rimuovere la sospensione del progetto di fusione transfrontaliera comunicata al mercato il 7 giugno 2020.
“Il board, confermando la validità del piano industriale MediaforEurope (MfE), ha avviato
immediatamente lo studio per un’esecuzione diversa del progetto originario che raggiunga i
medesimi obiettivi”, aggiunge la nota.
Sempre in merito alla sentenza, Mediaset “non ne condivide le conclusioni alle quale comunque si adegua, e riafferma che, anche sulla base dell’opinione dei propri consulenti legali di ciascuna delle giurisdizioni interessate dal progetto di fusione transnazionale, il progetto è conforme alle norme di legge applicabili, rispettoso dei diritti degli azionisti – cosi come affermato dai tribunali italiani e olandesi – e indirizzato esclusivamente al perseguimento degli interessi di Mediaset e di tutti gli azionisti che ne condividono lo sviluppo”, si legge nella nota.
“La decisione assunta dal Tribunale di Madrid è conseguenza soltanto dell’opposizione strumentale e preordinata di Vivendi che agisce nel proprio esclusivo interesse, anche quale concorrente del gruppo Mediaset.
È evidente comunque che questa interruzione costituisce un grave danno frutto di un’ostilità pregiudiziale di Vivendi che ha iniziato a concretizzarsi subito dopo la rottura contrattuale esercitata dal gruppo francese nel 2016 (cessione Premium) con il successivo tentativo di scalata ai danni di Mediaset.
Una serie di violazioni culminate oggi con le iniziative giudiziarie che hanno causato il
blocco del progetto di fusione, violazioni onerosissime di cui Vivendi dovrà rispondere in Tribunale”, sottolinea il comunicato.