Il gruppo ha chiuso il secondo trimestre 2020 con ricavi in calo del 35% su base annua a 1,241 miliardi di dollari (1,132 miliardi il consensus) e del 30% su base trimestrale, per effetto del rapido declino dell’attività economica, dei consumi di petrolio e dell’attività di drilling in seguito alle misure per contenere la diffusione della pandemia di Covid 19.
L’Ebitda è diminuito dell’84% a 59 milioni (96 milioni il consensus) con una marginalità al 4,8%, in calo sia su base annua (19,3% nel 2Q19) sia rispetto al primo trimestre 2020 (15,9%), complice il minor assorbimento dei costi fissi e le inefficienze legate alla riduzione dell’utilizzo della capacità produttiva.
L’Ebit è risultato negativo per 91 milioni (-54 milioni il consensus) dai +234 milioni del secondo trimestre 2019, mentre il periodo si è chiuso con una perdita netta dei soci di 48 milioni rispetto all’utile di 241 milioni dello scorso anno.
Dal lato patrimoniale, la liquidità netta è aumentata a 670 milioni (488 milioni il consensus) rispetto ai 271 milioni al 31 marzo 2020. Il free cahs flow è stato pari a 402 milioni dopo una riduzione del capitale circolante di 448 milioni e Capex per 46 milioni.
Per quanto riguarda l’evoluzione della gestione, Tenaris prevede un’ulteriore significativa riduzione delle vendite e dei margini nel terzo trimestre 2020, prima di vedere un miglioramento nell’ultima parte dell’anno.
Il gruppo stima un Ebitda margin nel terzo trimestre in calo vicino a un livello low-single digit, mentre dovrebbe continuare la riduzione del capitale circolante e la generazione di cassa positiva.