“L’aggregazione di Ubi in Intesa Sanpaolo cambia il contesto competitivo per tutte le altre banche italiane, noi compresi. Per il momento la nostra priorità è di attraversare bene la fase di crisi post Covid dell’economia italiana, e in questo senso i risultati del primo semestre ci confortano. Contemporaneamente puntiamo ad aumentare il valore di Banco Bpm, se serve anche attraverso aggregazioni che vengano apprezzate dal mercato”.
Lo ha affermato Giuseppe Castagna, Ceo di Banco Bpm, in un’intervista a Il Sole 24Ore, aggiungendo che “ci stiamo guardando intorno per capire se è possibile realizzare un’aggregazione che crei valore”, e sottolineando “che per il momento, almeno per quanto ci riguarda, non esistono piani concreti di aggregazione”.
In scia alle parole dell’Ad della banca milanese, il titolo intorno alle 10:45 a Piazza Affari segna uno scatto del 5% a 1,37 euro, mentre l’indice di settore sale del 3 per cento.
Il manager ha spiegato “che due-tre grandi poli bancari sarebbero necessari nell’interesse dell’economia italiana”.
In merito all’aggiornamento dei target del piano industriale, Castagna ha rimarcato che “a oggi permangono ancora troppe incertezze. È necessario che si stabilizzino le condizioni dell’epidemia e dell’economia e solo allora potremo definire quando aggiornare il piano triennale”.
In riferimento alla recente salita al 20% del capitale di Anima, il Ceo ha riportato che “Anima è un investimento strategico e le valutazioni di mercato erano appetibili. È anche il segnale che Banco Bpm è pronto ad appoggiare eventuali piani di crescita che il board di Anima vorrà intraprendere in futuro. Il consolidamento nel settore finanziario passa anche da quello delle società prodotto”.