Intesa SP – Il delisting di Ubi previsto il 18 settembre

Le azioni ordinarie di Ubi Banca saranno revocate dalla quotazione sull’MTA (delisting) a decorrere dal giorno di Borsa aperta successivo al giorno di pagamento del corrispettivo dell’obbligo di acquisto, ossia il 18 settembre 2020.

In seguito al delisting, i titolari di azioni Ubi che non abbiano richiesto a Intesa Sanpaolo di acquistare le azioni residue in esecuzione della procedura di adempimento dell’obbligo di acquisto saranno titolari di strumenti finanziari non negoziati in alcun mercato regolamentato, con conseguente difficoltà di liquidare il proprio investimento.

Nell’eventualità in cui, a seguito dell’esecuzione della procedura di adempimento
dell’obbligo di acquisto, Intesa Sanpaolo venga a detenere una partecipazione pari o superiore al 95% del capitale di Ubi e, di conseguenza, venga eseguita la procedura congiunta, Borsa Italiana disporrà la sospensione delle azioni dalla quotazione e/o il
delisting, tenendo in considerazione i tempi previsti per l’esercizio del diritto di acquisto.

L’obbligo di acquisto, che riguarda il 9,8164% residuo del capitale di Ubi, è scattato dopo che Intesa Sanpaolo, ad esito dell’Opas, ha raggiunto una partecipazione superiore al 90% ma inferiore al 95% del capitale della stessa Ubi.

Il periodo concordato con Borsa Italiana nel corso del quale Intesa Sanpaolo adempirà all’obbligo di acquisto avrà inizio il 24 agosto 2020 e terminerà l’11 settembre 2020. Durante questo periodo i titolari delle azioni residue di Ubi potranno, mediante la presentazione di una richiesta di vendita, chiedere di acquisire tali azioni.

Il pagamento del corrispettivo dell’obbligo di acquisto agli azionisti richiedenti sarà effettuato il 17 settembre 2020, mentre il pagamento dell’importo in contanti della parte frazionaria sarà effettuato il 1° ottobre 2020.

Qualora tutti gli azionisti di Ubi presentassero richieste di vendita relative alla totalità delle azioni residue chiedendo il corrispettivo integrale in contanti, l’importo complessivo che dovrebbe essere pagato sarebbe pari a 397,5 milioni.

Riguardo al corrispettivo in azioni, entro la data di pagamento del corrispettivo dell’obbligo di acquisto saranno emesse massime 190.956.102 azioni ordinarie di Intesa Sanpaolo rivenienti dall’aumento di capitale a servizio dell’offerta.

Intesa Sanpaolo ritiene che il potenziale ammontare massimo complessivo del corrispettivo in contanti sia di importo non significativo e il suo eventuale integrale pagamento non abbia effetti sul raggiungimento degli obiettivi del piano di impresa e degli obiettivi strategici dell’operazione, che, pertanto, sono ritenuti validi alla data odierna.