Il movimento ascendente avviato lo scorso 3 agosto sulla tenuta del minimo relativo intraday posizionato a 1,678 euro ha consentito alle quotazioni dei titoli del principale gruppo bancario italiano di riportarsi al di sopra della media mobile a 50 sedute, attualmente in transito a 1,760 euro, e di porre le basi per la ripresa del trend rialzista di medio periodo.
Il deciso superamento, confermato in chiusura di seduta, della fondamentale resistenza statica, ma anche dinamica (media mobile a 200 sedute), posizionata a 1,934 euro potrebbe così permettere ai corsi delle azioni Intesa Sanpaolo di imprimere un’accelerazione all’uptrend di medio periodo in direzione della successiva barriera, non soltanto psicologica, individuabile a 2 euro. Nel caso poi di breakout di questo livello, le quotazioni dei titoli del gruppo guidato da Carlo Messina potrebbero mettere nel mirino un primo obiettivo rialzista di breve periodo posizionabile a 2,039 euro, al di sopra del quale il successivo target è individuabile a 2,076 euro.
L’eventuale cedimento di un primo supporto statico posizionato a 1,856 euro, al contrario, potrebbe favorire delle prese di beneficio sui corsi delle azioni Intesa Sanpaolo che potrebbero così scivolare fino al successivo supporto statico, ma anche dinamico (trendline rialzista di medio periodo) individuabile a 1,78 euro. La rottura al ribasso di questo livello, deteriorando il quadro grafico di breve e di medio periodo, potrebbe proiettare le quotazioni dei titoli del colosso bancario-assicurativo milanese verso i due obiettivi individuabili rispettivamente a 1,733 euro, il primo e a 1,678 euro, il secondo.
Da inizio anno la performance dei titoli Intesa Sanpaolo è pari a -20,2% (+21,1% nell’intero 2019) e il target price medio sulla base dei contributi dei 21 analisti rilevati da Bloomberg è pari a 2,06 euro, con un potenziale rialzista del 9,2 per cento.
Quotazione di riferimento: 1,875 euro
+10,7% è il potenziale rialzista rispetto alla quarta resistenza a 2,076 euro;
+8,7% è il potenziale rialzista rispetto alla terza resistenza a 2,039 euro;
+6,7% è il potenziale rialzista rispetto alla seconda resistenza a 2,00 euro;
+3,1% è il potenziale rialzista rispetto alla prima resistenza a 1,934 euro;
-1,4% è la potenziale flessione rispetto al primo supporto a 1,856 euro;
-5,1% è la potenziale flessione rispetto al secondo supporto a 1,78 euro;
-7,6% è la potenziale flessione rispetto al terzo supporto a 1,733 euro;
-10,5% è la potenziale flessione rispetto al quarto supporto a 1,678 euro.