Mps – Procederà alla revisione del piano industriale nel 2H 2020

“Nel secondo semestre 2020 è prevista la revisione del piano industriale del gruppo anche al fine di rivalutare le opzioni strategiche e le leve industriali a disposizione del management”.

Lo si legge nella relazione semestrale di Mps, la quale aggiunge che la banca “al fine di tener conto dell’evoluzione dello scenario macroeconomico concretizzatosi in seguito allo scoppio della pandemia da Covid-19, ha aggiornato le stime interne pluriennali (2020-2024) dei valori economici e patrimoniali”.

Queste stime si collocano ad un livello inferiore rispetto a quanto previsto nel piano di
ristrutturazione 2017-2021 approvato dalle competenti autorità a luglio 2017, evidenziando un andamento in perdita per il triennio 2020-2022, ma presentano comunque valori di ratios patrimoniali al di sopra dei requisiti regolamentari”.

“Tali stime interne pluriennali al momento non incorporano gli effetti dell’operazione della c.d. operazione “Hydra M” (progetto di scissione di 8,1 miliardi di Npe), in quanto l’operazione non è ancora stata autorizzata da BCE”, aggiunge il documento.

“In tale contesto rileva comunque evidenziare che il MEF, quale azionista di controllo, in ottemperanza al piano di ristrutturazione ha assunto, tra l’altro, l’impegno di procedere alla dismissione della partecipazione entro il 2021”, ricorda la relazione.

La banca poi segnala che “in data 31 luglio 2020 sono pervenute ulteriori richieste stragiudiziali per 3,8 miliardi da parte della Fondazione Mps. Di queste 3,6 miliardi sono classificate a rischio di soccombenza “probabile” e 0,2 miliardi di a rischio di soccombenza “possibile”.

Considerando anche tali richieste, successive al 30 giugno 2020, il petitum complessivo delle richieste stragiudiziali risulta pari a 4,8 miliardi. In particolare:

  • circa 4,3 miliardi quale petitum attinente alle richieste classificate a rischio di soccombenza “probabile”;
  • circa 0,5 miliardi quale petitum attribuito alle richieste classificate a rischio di soccombenza “possibile””.

Intorno alle 14:20 a Piazza Affari il titolo cede lo 0,3% a 1,48 euro, un andamento in linea con l’indice di settore (-0,3%).