Mercati – Apertura in frazionale ribasso a Milano (-0,4%), oro su nuovi massimi

Le principali piazze del Vecchio Continente hanno aperto le contrattazioni in territorio negativo con Milano che, intorno alle ore 9:40, si muove in area 19.950 punti in calo dello 0,4 per cento.

Nel frattempo il Dax30 di Francoforte cede lo 0,3%, il Cac40 di Parigi lo 0,3%, il Ftse100 di Londra lo 0,5% mentre l’Ibex35 di Madrid restiste a +0,2 per cento.

Il sentiment sui mercati continua ad essere appesantito dalle crescenti tensioni tra Usa e Cina, riacutizzate nuovamente con l’annuncio di ulteriori restrizioni nei confronti di Huawei.

Sempre negli States, la presidente della Camera Nancy Pelosi ha riconvocato i deputati, interrompendone la pausa estiva, per impedire a Trump di ostacolare il voto postale nelle presidenziali di novembre.

Uno scenario che tuttavia non ha particolarmente pesato sulle contrattazioni di Wall Street che nel corso dell’ultima seduta ha visto il resiliente Nasdaq ritoccare leggermente al rialzo il proprio record storico.

Il mood positivo di Wall Street è stato osservato anche sui listini cinesi che questa mattina hanno esteso i guadagni della precedente seduta innescati dall’iniezione di liquidità della People’s Bank of China. Ancora deboli invece i listini giapponesi dopo la pessima agenda macro di ieri.

Restano vive inoltre le preoccupazioni riguardanti l’evoluzione dei contagi da Covid-19 che insieme alle notizie di politica internazionale continuano a sostenere la corsa dell’oro che ha superato oltre 2.015 dollari l’oncia, posizionatosi su nuovi massimi.

Poco mosso invece il petrolio con il WTI a 42,81 dollari al barile (-0,1%) e il Brent a 45,38 dollari al barile (+0,1%).

Per quanto riguarda il forex, il dollaro continua a indebolirsi nei confronti delle altre valute con il cambio Eur/Usd a 1,1891 e il cambio Usd/Jpy a 105,48.

In Italia, il rendimento del governativo decennale si attesta allo 0,919% con il relativo spread verso il Bund tedesco a 138,7 punti base.

Infine, tra i titoli del Ftse Mib, resiste alle vendite Enel (+0,4%) che ha reso noto di aver incrementato la propria partecipazione nella controllata cilena Enel Américas fino al 65% del capitale sociale. In coda, Exor (-1,5%), STM (-1,5%) e Diasorin (-2,8%), quest’ultima dopo gli acquisti della precedente seduta.