Nel pomeriggio le principali piazze del Vecchio Continente ritornano in frazionale ribasso con Milano che, intorno alle ore 16:00, si muove in area 19.932 punti (-0,1%).
Il Dax di Francoforte cede lo 0,1%, l’Ibex35 di Madrid lo 0,1% il Cac40 di Parigi lo 0,4% e il Ftse 100 di Londra lo 0,5%.
Una seduta caratterizzata da un’andamento incerto per i maggiori indici europei che nel corso della mattinata avevano virato in territorio positivo, salvo cedere poi terreno poco prima dell’apertura di Wall Street.
Oltreoceano, si segnala nel frattempo un’avvio di contrattazioni cauto con il Nasdaq che lima ancora al rialzo i massimi (+0,3%). S&P500 a +0,2% e Dow Jones a -0,1 per cento.
L’andamento odierno continua a riflettere le preoccupazioni riguardanti una ripresa dei contagi nel Vecchio Continente e le crescenti tensioni tra Cina e Usa, con quest’ultima che ha annunciato ulteriori restrizioni nei confronti di Huawei.
Gli investitori restano inoltre in attesa di nuove misure di sostegno. I repubblicani intendono introdurre infatti un pacchetto di aiuti che includerebbe un sussidio di disoccupazione supplementare di 300 dollari a settimana, ulteriori finanziamenti al servizio postale statunitense e sostegni alle piccole imprese.
Le prospettive attuali alimentano così la corsa dell’oro verso nuovi massimi a quota 2.023 dollari l’oncia. Sempre tra le commodities, il petrolio cede terreno con il WTI a 42,46 dollari al barile (-0,9%) e il Brent a 45,09 dollari al barile (-0,6%).
Sul forex, prosegue la discesa del dollaro: il cambio verso la divisa europea sale a 1,1961 (Eur/Usd) e il cambio verso lo Yen scende a 105,29 (Usd/Jpy).
Sull’obbligazionario, il rendimento del decennale italiano si attesta allo 0,933% con il relativo spread verso il Bund tedesco a 138,2 punti base.
A Piazza Affari, svetta Leonardo (+2,1%) dopo le vendite della precedente seduta, seguita da Atlantia (+1,5%) e Unipol (+1,3%). In coda Amplifon (-2%) e Diasorin (-2,4%).