Banca Imi ha avviato la copertura su BB Biotech con raccomandazione hold e target price a 62,3 euro (67 Chf).
L’analista ricorda che, al 30 giugno 2020, la holding svizzera evidenziava un rendimento annualizzato del titolo e del NAV (in USD), rispettivamente del 15,2% e del 14,7% (inclusi dividendi e buy-back), dal 1993, anno di fondazione, che si confronta con il 12,4% del Nasdaq Biotech Index. Rendimenti, come sottolinea Banca Imi, che sembrano essere coerenti con l’obiettivo di ROI del 15% nel medio/lungo termine.
All’inizio del corrente mese, BB Biotech aveva una capitalizzazione di circa Chf 3,8 miliardi e un NAV intorno ai Chf 3,3 miliardi.
L’analista ritiene che l’interessante track record in termini di rendimento totale di BB Biotech, sin dalle origini, faccia leva su una struttura solida basata su alcuni elementi. Elementi quali team di asset management altamente specializzato, accesso a informazioni sui progressi scientifici compiuti in diverse aree patologiche, nuove piattaforme tecnologiche, equa e trasparente struttura delle commissioni, politica di dividendi e buy-back favorevole per gli investitori e una strategia di investimento definita e ben comunicata.
Per il prossimo futuro, Banca Imi prevede che il management continui a monitorare lo sviluppo della pandemia Covid-19 e gli investimenti dei governi in test diagnostici e vaccini (Moderna), con un occhio alle nuove opportunità di investimento innovative e a crescita elevata e sempre attenti al portafoglio esistente.
Nel 2020-24, il management prevede il lancio di nuovi prodotti con l’obiettivo di raggiungere un Cagr del 41% a livello di ricavi aggregati delle partecipazioni del proprio portafoglio, che dovrebbero passare da 300 milioni di dollari nel 2019 a 1,7 miliardi di dollari entro il 2024, con una significativa accelerazione della crescita dal 2022 e con un focus ancora su principali aree terapeutiche quali oncologia, neurologia e malattie cardiovascolari.
Infine l’analista riporta che negli ultimi 2-3 anni BB Biotech ha apportato alcuni cambiamenti strutturali alla propria strategia di investimento che, insieme al contesto economico mutato, potrebbe spiegare il premio che gli investitori sono stati disposti a pagare per investire nel titolo. Banca Imi ritiene improbabile che questi driver scompaiano nel prossimo futuro e suggerisce che un premio del 15% sul Nav potrebbe essere sostenibile in un orizzonte di breve-medio termine.