Mercati asiatici – Seduta debole, in calo Shanghai (-1%) e Shenzhen (-1,5%)

Listini asiatici deboli con gli investitori che restano intenti a soppesare da un lato le news incoraggianti sul fronte geopolitico e delle cure contro il coronavirus e dall’altro le indicazioni contrastanti che emergono dai alcuni deboli dati macroeconomici.

A sostenere l’ottimismo, i segnali di disgelo tra Stati Uniti e Cina dopo che le due superpotenze hanno confermato l’impegno a rispettare l’accordo di Fase 1 nonostante le divergenze degli ultimi mesi legate soprattutto alla tecnologia, la sicurezza nazionale e la questione Hong Kong.

Sguardo puntato anche sugli sviluppi di nuovi vaccini e trattamenti anti-Covid, sebbene non cessino i timori per la diffusione della pandemia.

Frenano il sentiment invece alcuni dati macroeconomici come la fiducia dei consumatori statunitensi scesa ad agosto ai minimi da oltre 6 anni.

Nel frattempo, cresce l’attesa per il forum di Jackson Hole del 27-28 agosto, nel quale parlerà il presidente della Fed Jerome Powell e da cui potrebbero emergere indicazioni di politica monetaria e spunti operativi.

Intanto sul forex il cambio euro/dollaro viaggia a 1,181 e il dollaro/yen a 106,4 mentre tra le materie prime leggermente contrastate le quotazioni del greggio con il Brent (+0,2%) a 46,4 dollari e il Wti (-0,1%) a 43,3 dollari. Oro poco mosso a 1.922 dollari l’oncia (-0,1%).

Tornando ai listini asiatici in Cina Shanghai e Shenzhen cedono rispettivamente l’1 e l’1,5 per cento. Flat Hong Kong (-0,1%).

In Giappone Nikkei in parità e il Topix a -0,1 per cento.

Tutto questo dopo che ieri a Wall Street il Nasdaq ha guadagnato lo 0,8% mentre lo S&P500 ha chiuso a +0,4%, entrambi su nuovi massimi storici. Arretra invece il Dow Jones (-0,2%).