Le principali borse europee si muovono in territorio negativo con il FTSE di Milano che, intorno alle ore 12:00, si muove sotto in area 19.951 punti in calo dello 0,9%. Nel frattempo il Ftse100 di Londra cede lo 0,3%, il Dax30 di Francoforte lo 0,4%, il Cac40 di Parigi lo 0,6% e l’Ibex35 di Madrid l’1,1%.
Performance sottotono per i maggiori indici del Vecchio Continente mentre cresce l’attesa per l’intervento del Presidente della Fed, Jerome Powell, nell’edizione online del consueto simposio annuale di Jackson Hole.
La conferma di una politica monetaria accomodante da parte della FED è cosa ormai scontata, con il focus degli operatori rivolto pertanto a ulteriori dettagli riguardanti la strategia di gestione dell’inflazione che dovrebbe caratterizzare l’operato della FED.
La FED sembra pronta infatti ad abbandonare il vecchio vincolo del 2%, favorendo un consolidamento dell’economia statunitense.
I rapporti sul fronte internazionale tra USA e Cina continuano invece a compromettere il sentiment dei mercati, specialmente dopo gli ultimi sviluppi che hanno visto la Cina lanciare quattro missili balistici a medio raggio nel Mar cinese meridionale come avvertimento agli Usa. Gli Stati Uniti hanno immediatamente risposto sul fronte economico, imponendo una serie di restrizioni su visti ed esportazioni nei confronti di 24 società statali cinesi e ai loro dirigenti, implicati nelle rivendicazioni territoriali di Pechino proprio nel Mar Cinese Meridionale.
Non da dimenticare l’evoluzione del Covid-19 e le indicazioni di ripresa economica offerte dall’agenda macro ordierna. Poco prima dell’apertura dei mercati è stata diffusa la positiva lettura della fiducia manifatturiera francese di agosto. La lettura degli ordinativi industriali in Italia di giugno ha visto un incremento congiunturale del 24,4% e un calo in termini tendenziali dell’11,8%, con riduzioni su entrambi i mercati (-10,1% quello interno e -14,3% quello estero).
Nel pomeriggio fari puntati anche verso le richieste settimanali dei sussidi disoccupazione statunitensi e il PIL USA annualizzato del secondo trimestre.
Tra le materie prime, l’oro scende leggermente a 1.949 dollari l’oncia mentre il petrolio resta poco mosso con WTI a 43,32 dollari al barile (-0,2%) e il Brent a 46,19 dollari al barile (+0,1%).
Sul forex, l’euro resta sostanzialmente flat nei confronti del dollaro in area 1,1827 (Eur/Usd). Stabile anche il cambio tra il biglietto verde e lo yen in area 106,02 (Usd/Jpy).
Per quanto riguarda l’obbligazionario, il rendimento del decennale italiano si attesta allo 0,99% con il relativo spread a 144 punti base.
Infine, a Piazza Affari svettano Prysmian (+1,8%) e STM (+1,1%). In coda Diasorin (-5%).