Mercati – Powell non scalda gli animi, Milano a -0,7%

Le principali borse europee si muovono in territorio negativo dopo l’intervento di Jerome Powell nell’edizione online del simposio annuale di Jackson Hole, con il FTSE MIB che, intorno alle ore 16:10 viaggia in area 19.980 punti (-0,7%). Il Dax30 di Francoforte cede lo 0,5%, il Cac40 di Parigi lo 0,4%, l’Ibex35 di Madrid lo 0,2% e il Ftse100 di Londra lo 0,1 per cento.

Nel frattempo, apertura mista oltreoceano, con il Nasdaq a -0,3%, lo S&P500 a +0,1% e il Dow Jones a +0,6 per cento.

L’intervento del Presidente della Fed, Jerome Powell, ha confermato la politica monetaria accomodante, sottolineando la nuova strategia di gestione dell’inflazione con un obiettivo medio del 2%.

Una strategia che consentirebbe il superamento del precedente vincolo, favorendo un consolidamento dell’economia statunitense e del mercato del lavoro.

In merito, è doveroso sottolineare come nella settimana conclusa il 22 agosto le richieste dei sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti sono risultate pari a 1,006 milioni di unità, in diminuzione rispetto a 1,104 milioni di unità della settimana precedente (dato rivisto da 1,106 milioni). Gli analisti si attendevano richieste per 1 milione di unità.

L’agenda macro odierna ha visto inoltre la pubblicazione della seconda lettura del Pil annualizzato statunitense che nel secondo trimestre 2020 ha messo in evidenza un crollo del 31,7% su base trimestrale (consensus -32,5%) dopo il -32,9% evidenziato nella prima lettura.

Spostando l’attenzione ai rapporti sul fronte internazionale tra USA e Cina, continuano le preoccupazione degli operatori dopo gli ultimi sviluppi che hanno visto la Cina lanciare quattro missili balistici a medio raggio nel Mar cinese meridionale come avvertimento agli Usa.

Pronta la risposta degli Stati Uniti che hanno imposto una serie di restrizioni su visti ed esportazioni nei confronti di 24 società statali cinesi e ai loro dirigenti, implicati nelle rivendicazioni territoriali di Pechino proprio nel Mar Cinese Meridionale.

Tra le materie prime, l’oro arretra a 1.931 dollari l’oncia. In calo anche il petrolio con il WTI a 42,95 dollari al barile (-1%) e il Brent a 45,55 dollari al barile (-1,3%).

Sul forex, l’Euro scende nel cambio con il dollaro a 1,1785 (Eur/Usd). Biglietto verde in ripresa anche verso lo yen a 106,36 (Usd/Jpy).

Per quanto riguarda l’obbligazionario, il rendimento del decennale italiano si attesta all’1% con il relativo spread a 144 punti base.

Infine, a Piazza Affari, salgono le quotazioni di TIM (+3,2%). Denaro anche su Prysmian (+2,1%) e Mediobanca (+1,7%). Sprofondano le quotazioni di Diasorin (-8,4%).