Aquafil ha chiuso il primo semestre 2020 con ricavi per 222,7 milioni, in calo del 22,3% principalmente per il calo della domanda legato agli effetti della pandemia in tutte le aree di presenza.
L’Ebitda si è assestato a 26,9 milioni (-31,2%), con un’incidenza sulle vendite in calo dal 13,6% al 12,1%. Il risultato operativo (Ebit) del semestre è stato negativo per 0,1 milioni rispetto a positivi 17,1 milioni del corrispondente periodo del 2019.
Il risultato netto è passato da un utile di 10,7 milioni ad una perdita di 1,9 milioni a causa degli impatti sulla profittabilità del significativo calo dei ricavi e dell’incremento degli ammortamenti.
L’indebitamento finanziario netto al 30 giugno è pari a 242,2 milioni, in diminuzione da 249,6 milioni al 31 dicembre 2019, grazie ai primi benefici delle attività di efficientamento del capitale circolante e di controllo degli investimenti.
Dopo un calo del 4,3% nel primo trimestre, che già rifletteva lo scoppio della pandemia in Cina, e del 42,2% nel secondo trimestre, il Gruppo sta registrando un assestamento della flessione al 23,7% nei mesi di luglio e agosto. Ipotizzando un periodo autunnale privo di ulteriori ondate pandemiche e delle conseguenti misure restrittive, rispetto al precedente esercizio il Gruppo si attende per l’anno 2020 un fatturato e una marginalità in calo di circa il 20% rispetto al 2019. Per la posizione finanziaria netta si aspetta invece un miglioramento di circa il 10% rispetto al 31 dicembre 2019.