Il Ftse Italia Banche chiude con un calo dell’1,7%, arretrato rispetto all’analogo europeo (-1,2%) e al Ftse Mib (+-1,4%).
Seduta sottotono per gli eurolistini nel giorno di Jerome Powell. Il presidente della Fed ha confermato la politica monetaria accomodante aprendo ad un’inflazione momentaneamente superiore il 2%, che invece diventa l’obiettivo medio. Focus anche sulle tensioni Usa-Cina, mentre sul fronte macro il Pil americano annualizzato del secondo trimestre è stato rivisto a -31,7%.
Per quanto riguarda il comparto obbligazionario, lo spread Btp-Bund si attesta a 142 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,02%.
Sul Ftse Mib avanza ancora Mediobanca (+0,6%) dopo che la Bce ha autorizzato Leonardo Del Vecchio a incrementare la sua quota fino al 19,99%.
Intanto dopo tre giorni dall’inizio dell’obbligo di acquisto da parte di Intesa Sanpaolo (-2,1%) delle azioni residue di UBI Banca è stato apportato in adesione l’1,641% delle azioni oggetto delle richieste di vendita.
Deboli le Mid Cap fra cui Mps (-0,6%), che entro metà settembre dovrebbe ricevere il via libera dell’Eurotower al piano per la vendita ad Amco di circa 8,1 miliardi di crediti.