Mercati – Europa senza direzione, Milano termina sulla parità

Chiusura contrastata per le borse europee, mentre Wall Street prosegue positiva all’indomani dell’intervento di Powell, con gli operatori intenti a monitorare gli sviluppi sul fronte geopolitico e sanitario.

A Piazza Affari il Ftse Mib archivia gli scambi invariato a 19.841 punti. Deboli il Cac 40 di Parigi (-0,3%), il Ftse 100 di Londra (-0,6%) e il Dax di Francoforte (-0,5%) mentre l’Ibex 35 di Madrid sale dello 0,6%. Oltreoceano, viaggiano in frazionale rialzo Dow Jones (+0,3%), S&P500 (+0,3%) e Nasdaq (+0,5%).

Ieri il presidente della Fed ha confermato la politica monetaria accomodante e ha fissato il target medio di inflazione al 2%, ammettendo dunque scostamenti temporanei oltre tale soglia mantenendo tassi bassi per sostenere il mercato del lavoro. Dinamica che ha generato un irripidimento della curva dei tassi, portando gli operatori a vendere i titoli a lunga scadenza, più sensibili all’inflazione.

Sul Forex l’euro/dollaro risale a 1,19 mentre il cambio tra biglietto verde e yen scende a 105,3 anche a causa del rafforzamento della valuta nipponica in scia alla notizia delle dimissioni del premier Shinzo Abe per problemi di salute.

Per quanto riguarda l’agenda macroeconomica, le scorte all’ingrosso statunitensi hanno evidenziato una flessione 0,1% (consensus -0,9%) Nello stesso mese il reddito e la spesa personale sono cresciuti rispettivamente dello 0,4% e dell’1,9%, più delle attese. In miglioramento la fiducia dei consumatori in Italia, negativi i numeri sul Pil francese del secondo trimestre (-13,8% congiunturale) e sulla fiducia dei consumatori tedeschi.

Sul fronte sanitario, l’amministrazione Trump ha annunciato un accordo da 750 milioni di dollari per l’acquisto di 150 milioni di test rapidi Covid-19 da Abbott Laboratories. Test che ha ricevuto l’autorizzazione dalla FDA per l’uso in emergenza.

Sullo sfondo restano le tensioni tra Usa e Cina, dopo il lancio di missili nel Mar cinese meridionale da parte di Pechino e le misure imposte da Washington nei confronti di 24 società statali del Paese asiatico legate ai lavori realizzati in quell’area.

Tra le materie prime, l’oro approfitta della debolezza del biglietto verde per riportarsi in area 1.970 dollari l’oncia. Poco mosse invece le quotazioni del greggio con il Brent (+0,4%) a 45,8 dollari e il Wti (flat) a 43,0 dollari al barile, mentre sembra essersi indebolito l’uragano Laura che si sta riversando sugli Usa.

Tornando all’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si amplia lievemente a 145 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,04%.

Sul Ftse Mib, infine, gli acquisti premiano i bancari Unicredit (+3,45%) e Bper (+2,1%) oltre a Prysmian (+2,1%) dopo l’upgrade a overweight di Jp Morgan. Ancora in calo Diasorin (-4,8%), penalizzata dallo stop alla ricerca clinica in Italia e dalla concorrenza su test e tamponi per il Covid-19.