Listini asiatici positivi dopo i guadagni di Wall Street e alcuni dati macroeconomici rassicuranti.
L’attività industriale della Cina è cresciuta a un ritmo più lento ad agosto, a causa delle inondazioni nell’area sud-occidentale che hanno interrotto la produzione, mentre il settore dei servizi è cresciuto in maniera più sostenuta, dando una spinta all’economia. Prosegue intanto il recupero dall’impatto del coronavirus.
La positiva performance è stata sostenuta anche dai robusti afflussi finanziari avvenuti attraverso lo Stock Connect che collega l’area continentale e Hong Kong e che consente agli investitori stranieri di accedere al mercato azionario onshore del paese.
Tramite tale tecnologia oggi gli investitori hanno acquistato azioni cinesi per un valore netto di 3,1 miliardi di yuan con la valuta asiatica che si è rafforzata ulteriormente.
In Giappone invece rimbalzano i listini sulla scia di rumours secondo cui il successore di Shinzo Abe potrebbe continuare a portare avanti le politiche del premier dimissionario.
Intanto sul forex il cambio euro/dollaro viaggia a 1,19 e il dollaro/yen a 105,7 mentre tra le materie prime in rialzo le quotazioni del greggio con il Brent (+1%) a 46,3 dollari e il Wti a 43,3 dollari (+0,7%). Oro poco mosso a 1.973 dollari l’oncia (-0,1%).
Tornando ai listini asiatici in Cina Shanghai e Shenzhen guadagnano rispettivamente lo 0,4 e lo 0,2 per cento. Positiva anche Hong Kong (+0,4%).
In Giappone il Nikkei sale dell’1,1 e il Topix segna un +0,8 per cento.
Il tutto dopo che venerdì a Wall Street lo S&P500 ha chiuso a +0,7%, proiettandosi verso il settimo record consecutivo, la quarta settimana ed il quinto mese di crescita. In rialzo anche il Dow Jones ed il Nasdaq, entrambi dello 0,6%, con il listino tecnologico che frantuma l’ennesimo massimo storico.
























