Mercati – Europa debole, Milano sotto la parità

Dopo una mattinata in rialzo le borse europee hanno perso terreno e al momento il Ftse Mib scambia in calo dello 0,4% in area 19.560 punti, dopo aver toccato un minimo di 19.435 punti. Negativi anche il Dax di Francoforte (-0,2%), l’Ibex 35 di Madrid (-0,2%), il Cac 40 di Parigi (-0,5%) e il Ftse 100 di Londra (-2%), chiuso ieri per festività. Oltreoceano viaggiano in positivo Dow Jones (+0,1%), S&P500 (+0,2%) e Nasdaq (+0,9%), con quest’ultimo che continua ad aggiornare i propri record storici.

Il focus degli operatori resta prevalentemente sui segnali di ripresa dell’economia, seppur con un andamento differenziato tra Paesi. Restano vive tuttavia le preoccupazioni legate alla continua risalita dei contagi e alle tensioni geopolitiche, che rendono incerto l’outlook per i prossimi mesi.

In attesa del Job Report americano in uscita venerdì, sono giunti segnali positivi dall’economia cinese, con l’indice Pmi manifatturiero Caixin in rialzo ad agosto sui massimi da gennaio 2011 (53,1 punti).

Più incerto il quadro macroeconomico dell’eurozona, che continua ad evidenziare una modesta ripresa del comparto manifatturiero ma registra per la prima volta in quattro anni una variazione negativa dell’indice dei prezzi al consumo (-0,4% m/m e -0,2% a/a ad agosto), segnale che la ripresa è ancora debole. In Germania, il governo ha rivisto la previsione sul Pil di quest’anno a -5,8% rispetto al precedente -6,3%.

Negli Usa, ad agosto, l’indice Pmi manifatturiero segnala per il secondo mese consecutivo un’espansione del settore (53,1 punti), seppur al di sotto delle attese, mentre l’Ism manifatturiero è risultato superiore alle stime degli analisti (56 punti).

Sul Forex l’euro/dollaro risale si attesta a 1,195 dopo aver sfiorato quota 1,20, mentre il cambio tra biglietto verde e yen scambia oscilla in area 106. La valuta americana sconta in particolare le aspettative di tassi bassi per un periodo prolungato, in seguito all’annuncio di settimana scorsa in merito della Fed ad un approccio più accomodante nella gestione dell’inflazione.

La debolezza del biglietto verde contribuisce a sostenere le materie prime, con l’oro in area 1.980 dollari l’oncia. In rialzo anche le quotazioni del greggio con il Brent (+1,7%) a 46,0 dollari e il Wti (+1,5%) a 43,3 dollari.

Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund si riduce leggermente a 145 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,05%.

Tornando a Piazza Affari, gli acquisti premiano Banca Generali (+2,4%), Banca Mediolanum (+2,3%) e Nexi (+2,0%). Tra le migliori Atlantia (+1%), in scia alle dichiarazioni dell’Ad di Cdp, Fabrizio Palermo, riguardanti un riavvicinamento nelle trattative sul dossier ASPI. Sottotono invece Bper (-2,5%), Tenaris (-2,5%) e Saipem (-2,2%).