In Francia la transizione ecologica innerva il piano nazionale di ripresa da 100 miliardi

Il Primo Ministro francese Jean Castex ha alzato il velo sul dettagliato piano nazionale di ripresa economica per un importo di 100 miliardi di euro in due anni.

Un piano che comprende 70 misure incentrate sulla transizione ecologica (30 miliardi), la competitività delle imprese (35 miliardi) e la coesione sociale e territoriale (35 miliardi).

La transizione ecologica innerva di fatto un po’ tutto il piano nazionale di ripresa e punta al raggiungimento delle “emissioni zero” entro il 2050.

Sono previsti infatti sussidi per il rinnovamento energetico degli edifici, privati e pubblici (6,7 miliardi), per la decarbonizzazione delle imprese (1,2 miliardi), per lo sviluppo di una mobilità più ecologica (1,2 miliardi), in particolare attraverso la rete ferroviaria anche locale (4,7 miliardi), per lo sviluppo dell’idrogeno verde (7 miliardi fino al 2030, dei quali due nel biennio 2021-2022), e per la tutela della biodiversità (2,5 miliardi).

In alcune attività – come energie rinnovabili, gestione dei rifiuti e biotecnologie – la Francia punta a diventare leader europeo e mondiale, ha spiegato il Ministro dell’Economia Bruno Le Maire.

Sul fronte della della coesione sociale, si concentrerà sul potenziamento del sistema sanitario (6 miliardi), sulla formazione dei giovani (1,6 miliardi) e il loro inserimento nel mercato del lavoro (4,5 miliardi), e sul finanziamento dell’attività lavorativa parziale di lunga durata (7,6 miliardi) per ridurre il numero dei licenziamenti. Agli enti locali sono stati destinati 5 miliardi.

In tema di competitività, l’Esecutivo prevede una riduzione permanente delle imposte sulla produzione per 10 miliardi l’anno, un sostegno al finanziamento delle imprese, soprattutto sotto forma di capitale e di prestiti partecipativi (3 miliardi), e la relocalizzazione della produzione industriale (1 miliardo di sussidi diretti).

Il fondo per la ripresa rappresenta circa il 4% del PIL nazionale e circa il 40% arriverà dal Recovery Fund da 750 miliardi dell’UE.

Il piano mira – come affermato dal Governo – a riportare l’economia della Francia ai livelli precedenti alla crisi entro il 2022.

La Francia è stata uno dei paesi più duramente colpiti a livello europeo, perchè la sua economia dipende fortemente dai servizi colpiti dalla crisi sanitaria, uno fra tutti il turismo che rappresenta oltre il 7% del PIL.

Secondo il Fondo Monetario Internazionale (FMI), infatti, il PIL francese dovrebbe scendere del 12,5% nel 2020, che dovrebbe però balzare al +7% nel 2021 sostenuto dagli investimenti del Governo.

Il nuovo pacchetto si aggiunge ai 470 miliardi di misure emergenziali attuate dall’Esecutivo a partire dallo scorso marzo.