Salcef, azienda attiva nella manutenzione e costruzione di infrastrutture ferroviarie, ha chiuso il primo semestre 2020 con ricavi in crescita del 7,5% a 150,2 milioni, nonostante la crisi sanitaria provocata dall’emergenza Coronavirus.
Gli effetti economici della pandemia per la società, infatti, sono stati circoscritti ai soli mesi di marzo e aprile, con la ripresa a pieno regime della produzione già dal mese di maggio.
A livello di gestione operativa, l’Ebitda è aumentato del 22,1% a 36,5 milioni, con una marginalità salita al 24,3% (+290 punti base) grazie all’incremento della redditività del core business del gruppo.
L’Ebit ha segnato un +14,6% a 25,9 milioni, con un’incidenza sul fatturato al 17,2% (+100 punti base), nonostante l’aumento degli ammortamenti passati da 7,3 a 10,4 milioni.
Dal lato patrimoniale, la posizione finanziaria netta adjusted è positiva per 36 milioni, in diminuzione rispetto ai 46 milioni al 31 dicembre 2020 dopo il pagamento di dividendi per 16,9 milioni. L’impatto dei principi contabili IFRS 16 e 9 è negativo per 13 milioni, pertanto, la disponibilità netta di cassa equivale ad 49 milioni, rispetto a 55,9 milioni al 31 dicembre 2019.
Il Backlog al 30 giugno 2020 è pari a 506 milioni ed è prevalentemente relativo a lavori di rinnovamento e manutenzione di armamento ferroviario, che rappresenta l’attività core del Gruppo.
Tale portafoglio ordini, garantisce una visibilità pari a 1,63 volte il fatturato 2019 e resta particolarmente significativo considerando anche che, secondo il ciclo triennale, il 2021 è l’anno in cui si prevede il rinnovo dei contratti più importanti per il Gruppo Salcef.