Mercati – Europa in rosso con future sul Nasdaq, Milano a -1,6%

Dopo una partenza poco mossa le borse europee hanno preso la via dei ribassi, condizionate anche dall’andamento negativo dei futures di Wall Street.

Il Ftse Mib di Milano arretra dell’1,6% a 19.410 punti, sottoperformando il Cac 40 di Parigi (-1,2%), l’Ibex 35 di Madrid (-1,2%), il Dax di Francoforte (-0,8%) e il Ftse 100 di Londra (-0,3%), quest’ultimo parzialmente sostenuto dalla debolezza della sterlina.

I derivati sugli indici americani preannunciano un avvio ancora decisamente in rosso per il Nasdaq, dopo il sell-off sui tecnologici della scorsa settimana innescato dai dubbi sulle elevate valutazioni raggiunte dal comparto in seguito al rally degli ultimi mesi.

Tornano in primo piano anche le tensioni Usa-Cina, dopo che il presidente americano Donald Trump ha dichiarato che intende limitare le relazioni economiche con Pechino e ha minacciato di precludere alle società americane che fanno business con la potenza asiatica la possibilità di aggiudicarsi contratti federali.

Per quanto riguarda l’agenda macroeconomica, la lettura finale del Pil dell’eurozona del secondo trimestre 2020 ha evidenziato un crollo dell’11,8% congiunturale e del 14,7% su base annua, lievemente meno grave della stima preliminare (-12,1% e -15,0% rispettivamente). In calo le vendite al dettaglio a luglio in Italia (-2,2% rispetto a giugno e -7,2% tendenziale).

Sul Forex l’euro/dollaro è poco mosso a 1,181 così come il cambio tra biglietto verde e yen a 106,3, mentre crescono le aspettative che il governo giapponese introduca nuovi stimoli dopo la forte contrazione dell’economia nipponica nel secondo trimestre (Pil -7,9% t/t).

Ancora in discesa la sterlina a 1,309 dollari mentre i negoziati tra Londra e Bruxelles sulla Brexit entrati nelle fasi finali in vista della deadline di metà ottobre.

Tra le materie prime arretrano le quotazioni del greggio con il Brent (-1,6%) a 41,35 dollari e il Wti (-3,6%) a 38,35 dollari al barile, dopo che ieri l’Arabia Saudita ha tagliato i prezzi di vendita ufficiali di ottobre in Asia sottolineando la debole ripresa della domanda di petrolio.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund resta in area 150 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,03%.

Tornando a Piazza Affari, Pirelli (+2,8%) beneficia dell’upgrade a buy da parte di Citi. Positive anche Banco Bpm (+0,8%) e Telecom Italia (+0,3%), mentre i realizzi si concentrano soprattutto su Nexi (-3,3%) dopo l’exploit della seduta precedente, Atlantia (-3,2%) ed Exor (-3,2%).