Carel Industries – Impatto limitato del Covid nel 1H20, outlook positivo sul resto dell’anno

Carel Industries ha chiuso il primo semestre 2020 con ricavi in calo del 3,6% a 161 milioni (-3,1% a cambi costanti). Tale contrazione è interamente attribuibile agli effetti del lock-down cinese e della chiusura dell’hub produttivo italiano del Gruppo a seguito della diffusione della pandemia COVID-19.

La chiusura degli stabilimenti italiani ha determinato la creazione di un significativo back-log, principalmente tra marzo e aprile, che è stato interamente smaltito nei mesi di giugno e luglio.

A livello di aree geografiche, l’Emea ha segnato un -0,9% a 117 milioni, l’Apac un -6,8% a 21 milioni, il Nord America un -10,6% a 20 milioni e il Sud America un -20,9% a 3 milioni

Per quanto riguarda i singoli business, la Refrigerazione è rimasta sostanzialmente stabile a 54 milioni (+1,1% a parità di cambi), mentre l’area HVAC ha subito una contrazione del 5% a 105 milioni complice l’andamento negativo di alcuni settori industriali come l’Automotive solo in parte compensato dal trend positivo registrato sia nel segmento “pompe di calore ad alta efficienza” (principalmente nel Nord-Europa), sia nel segmento dei “Data-Center”.

L’Ebitda ha segnato un -8,4% a 30,9 milioni con una sostanzialmente stabile marginalità al 19,2% (-10 punti base) grazie alle misure di contenimento dei costi che hanno controbilanciato l’assenza di leva operativa.

Il periodo si è chiuso con un utile netto pari a 16,3 milioni, in calo del 14% rispetto ai 19 milioni del primo semestre 2019.

Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto risulta pari a 65,3 milioni, in aumento rispetto ai 62,1 milioni al 31 dicembre 2019. La generazione di cassa nel periodo è stata assorbita dagli investimenti per 5 milioni, l’incremento del capitale circolante per 8,3 milioni e il pagamento di 12 milioni di dividendi.

Per quanto riguarda l’evoluzione della gestione, secondo il management il miglioramento delle performance nel corso degli ultimi mesi e la timida ripresa dei consumi in aree particolarmente importanti come Europa e Cina porta a ritenere ragionevole che il terzo trimestre possa chiudersi con risultati almeno in linea con quelli registrati nel corso del terzo trimestre del 2019 e più in generale spinge verso una view favorevole della seconda parte dell’anno.