“Stiamo per inviare a Consob il prospetto dell’aumento di capitale” in vista dell’ingresso di Generali nel capitale di Cattolica.
Lo ha affermato Carlo Ferraresi, Ad della compagnia veronese, nel corso della conference call sui risultati. Generali diventerà azionista di Cattolica entro ottobre con una quota del 24,4% tramite un aumento di capitale riservato da 300 milioni al prezzo di 5,55 euro per azione, nell’ambito dei 500 milioni richiesti dall’IVASS per rafforzare i requisiti patrimoniali.
L’aumento, la cui seconda tranche da 200 milioni dovrebbe essere completata a novembre secondo rumor, “dovrebbe avere un impatto di circa 40 punti base” sul Solvency ratio, portandolo “quindi a circa 190%”, ha spiegato durante la call Atanasio Pantarrotas, Cfo di Cattolica.
Ferraresi ha poi spiegato che “il recente via libera di IVASS alle modifiche statutarie approvate lo scorso 31 luglio dall’assemblea, e dunque alla trasformazione in Spa della compagnia è un passo fondamentale” verso l’intesa con Generali, “con un aumento di capitale dedicato e il contestuale avvio della partnership”.
“Quando sarà completata, l’alleanza rappresenterà per Cattolica un passaggio storico, permettendo alla società di essere ancora più efficace nelle sue dinamiche operative e di mercato, rafforzando la propria attività industriale”, ha aggiunto il manager.
Tornando al via libera alla trasformazione in Spa da parte della Vigilanza, ieri la relativa delibera è stata iscritta presso il Registro delle imprese, comportando per i soci che non abbiano votato a favore dello stesso la possibilità di esercitare il diritto di recesso a 5,47 euro per azione entro il 24 settembre 2020.
Intorno alle 14:10 a Piazza Affari il titolo guadagna lo 0,6% a 5,25 euro, mentre l’indice di settore arretra dello 0,9 per cento.