Mercati – Giornata incerta per gli eurolistini, Milano termina invariato

Chiusura senza direzione precisa per le borse continentali, mentre Wall Street viaggia in contrastata.

A Piazza Affari il Ftse Mib termina la seduta invariato a 19.820 punti. Flat anche il Dax di Francoforte, positivi il Cac 40 di Parigi (+0,2%) e il Ftse 100 di Londra (+0,5%), mentre arretra l’Ibex 35 di Madrid (-0,7%).

Oltreoceano avanzano Dow Jones (+0,6%) e S&P500 (+0,3%), mentre arretra lievemente il Nasdaq (-0,1%). I listini americani si apprestano comunque ad archiviare la seconda settimana consecutiva in ribasso.

Pesano le incertezze legate alla pandemia, che ha raggiunto quota 28 milioni nel mondo, alle tensioni Usa-Cina e alle valutazioni elevate dell’azionario, dopo il rally degli ultimi mesi. Focus su possibili nuovi stimoli, anche se il Congresso statunitense sembra lontano dal trovare un accordo sul piano di aiuti, che rischia di slittare dopo le presidenziali di novembre.

La Bce ieri ha confermato la politica monetaria ultra accomodante e l’impegno a sostenere l’inflazione, alimentando le attese di nuovi stimoli, ma la posizione attendista della Lagarde sul recente rafforzamento dell’euro non ha convinto gli operatori, innescando nuovamente gli acquisti sulla moneta unica.

In giornata il capoeconomista della Bce, Philip Lane, ha ribadito che l’euro forte deprime l’outlook di inflazione e l’Eurotower non può essere indulgente con un’inflazione bassa nel medio termine.

Sul Forex, quindi, l’euro/dollaro risale a 1,183 e il cambio tra biglietto verde e yen resta poco mosso in area 106,2.

La valuta americana ha leggermente ridotto la perdita dopo i dati sull’inflazione, poco sopra le attese ad agosto (+0,4% m/m, +1,3% a/a).

La sterlina si attesta a 1,278 dollari e a 0,926 nei confronti dell’euro, dopo che Londra ha respinto l’ultimatum dell’UE per il ritiro di una bozza di legge che danneggerebbe l’accordo sulla Brexit. Lunedì riprenderanno i negoziati fra le parti.

Tra le materie prime scambiano incerte le quotazioni del greggio con il Brent (-0,1%) a 40,0 dollari e il Wti (+0,6%) a 37,5 dollari, all’indomani dell’aumento delle scorte americane evidenziato dai dati dell’Energy Information Administration.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si amplia lievemente a 146 punti base, con il rendimento del decennale italiano intorno allo 0,98%.

Tornando a Piazza Affari, gli acquisti premiano in particolare Amplifon (+2,7%) e Diasorin (+2,65%) mentre arretrano Saipem (-2,6%) e i bancari Mediobanca (-2%), Unicredit (-2%) e Banco Bpm (-1,9%).