Equita ha concluso con successo la prima fase di raccolta del suo secondo fondo di private debt Equita Private Debt Fund II (EPD II), fondo chiuso di diritto italiano, PIR compliant e gestito da Equita Capital Sgr.
La prima fase del collocamento di EPD II ha raggiunto 100 milioni e ha visto una partecipazione significativa dei sottoscrittori del primo fondo Equita Private Debt Fund, con in testa il Fondo Italiano d’Investimento.
A questi si sono aggiunti altri primari soggetti istituzionali, tra cui l’European Investment Fund, quest’ultimo con un commitment significativo.
La stessa Equita ed il team di gestione hanno incrementato il loro investimento rispetto a quanto sottoscritto nel primo fondo, continuando la ormai consolidata strategia di co-investimento nelle iniziative promosse da Equita.
Si apre ora la seconda fase di raccolta del fondo, avviata a ottobre 2019 e oggi ancora in corso, orientata a investitori istituzionali italiani ed esteri e che ha un target complessivo pari a 200 milioni e hard cap di 250 milioni.
Il fondo seguirà una strategia d’investimento in linea con il suo predecessore Equita Private Debt Fund, investendo prevalentemente in finanziamenti senior unitranche e subordinati a supporto di operazioni di private equity, con scadenze comprese tra 5 e 7 anni e ammortamento bullet.
Anche il ritorno obiettivo sarà in linea con quello del primo fondo, oggi totalmente investito e che vanta un rendimento atteso lordo pari a circa al 9,5 per cento.
In concomitanza del first closing, il fondo avrà già completato 4 investimenti, pari a circa il 26% del target di raccolta totale, che, unitamente alla pipeline esistente, conferma la forte domanda per strumenti alternativi di finanziamento, anche in periodi di mercato difficili.
Attraverso una linea di warehousing infatti, il team di private debt di Equita ha già completato due investimenti di tipo subordinato per il nuovo fondo EPD II, che saranno trasferiti al fondo previa autorizzazione da parte degli organi di governance, ed è in procinto di finalizzarne altrettanti entro la fine del mese di settembre, per un totale complessivo di circa 50 milioni investiti a tale data.