Prysmian – Crescita sostenibile per essere protagonisti della transizione energetica

Prysmian si prepara a cogliere le opportunità di sviluppo offerte dal processo verso un’economia decarbonizzata, confermandosi tra i player di riferimento per la realizzazione delle infrastrutture necessarie alla trasmissione di energie rinnovabili. Innovazione, sostenibilità e profittabilità restano il fulcro di un modello di business che ha dimostrato una buona resilienza anche in un contesto sfidante come quello della pandemia, sempre in un’ottica di creazione di valore per gli azionisti.

“Crescita sostenibile con focus sulla profittabilità, costante impegno nell’innovazione tecnologica per anticipare i bisogni dei nostri clienti e continui investimenti in ricerca e sviluppo”.

Sono queste le priorità strategiche indicate dall’Amministratore delegato di Prysmian, Valerio Battista, “per confermarsi un player di riferimento nel processo di transizione energetica, senza dimenticare l’obiettivo di creazione di valore per gli azionisti sia nel breve sia nel lungo periodo”.

Il Gruppo, attivo nel settore dei sistemi cavo per energia e telecomunicazioni, intende essere tra i protagonisti del passaggio a un’economia sempre più decarbonizzata, sviluppando le infrastrutture necessarie per abilitare la produzione e la trasmissione di energia pulita.

“Avere un impatto sostenibile sul Pianeta, sulle Persone e sugli Utili è parte del DNA di Prysmian Group – sottolinea il CEO Valerio Battista – perché per una Public Company l’allineamento degli interessi di tutti gli Stakeholders è realmente di fondamentale importanza”.

Il tutto tramite una strategia focalizzata sull’innovazione di prodotto per essere in grado di anticipare i fabbisogni dei clienti, continuando a investire in ricerca e sviluppo mantenendo sempre alta l’attenzione sulla solidità finanziaria e la generazione di cassa.

Per questo nel valutare opportunità in settori di business e aree geografiche, Prysmian tende sempre a privilegiare il mantenimento di adeguati livelli di profittabilità, cogliendo le opportunità di crescita sia organica sia per linee esterne soprattutto nei segmenti a più alto valore aggiunto.

E i risultati dei primi sei mesi sembrano confermare la bontà della strategia intrapresa, evidenziando una sostanziale tenuta del business pur in un contesto caratterizzato dalla crisi pandemica e un ulteriore rafforzamento della solidità patrimoniale.

I driver di crescita di lungo periodo restano confermati e la fiducia nelle prospettive future del gruppo sembrano essere confermate anche dai giudizi positivi degli analisti e dal mercato, con il titolo a Piazza Affari reduce a un forte rally che ha riportato le quotazioni sui livelli pre-crisi.

Il Ceo, Valerio Battista, delinea le priorità strategiche

“Continuare a spingere sull’innovazione tecnologica per proseguire il nostro percorso di crescita sostenibile, accompagnato da un costante miglioramento della redditività e mantenendo un’ottica di creazione di valore per gli azionisti nel breve ma soprattutto nel medio lungo termine”.

Ceo di Prysmian Valerio Battista

Sono queste le priorità strategiche individuate dall’Amministratore delegato di Prysmian, Valerio Battista, “per essere un player tecnologico di riferimento nello sviluppo delle infrastrutture di rete nel processo di transizione energetica verso una decarbonizzazione dell’economia”.

Il gruppo è impegnato nel supportare il raggiungimento degli obiettivi dell’agenda globale in tema di sostenibilità ambientale, contribuendo alla realizzazione e ammodernamento delle infrastrutture per la trasmissione e distribuzione di energia e per le telecomunicazioni.

“Il nostro obiettivo è quello di svolgere un ruolo di ‘enabler’ per lo sviluppo economico e sociale dei paesi in cui operiamo, promuovendo il miglioramento del settore dei cavi attraverso lo sviluppo di prodotti all’avanguardia”.

Una strategia di crescita basata quindi sulla capacità di innovare e di anticipare le esigenze del cliente, coniugando obiettivi di breve e di medio-lungo termine e privilegiando settori di business e aree geografiche che garantiscano il mantenimento di adeguati livelli di profittabilità.

Protagonisti del processo di transizione energetica

“La transizione energetica dai combustibili fossili alle energie rinnovabili è una delle maggiori e più urgenti sfide per l’umanità. Il 25% delle emissioni di C02 nel mondo è generata dai processi di produzione di energia e calore” spiega Battista.

A fine 2019, la Commissione europea ha siglato un Green Deal che sancisce per la prima volta l’obiettivo della neutralità climatica dell’Ue entro il 2050, introducendo un piano d’azione ambizioso per limitare nei prossimi trent’anni l’aumento del riscaldamento globale.

Un simile orientamento è stato ribadito all’inizio del 2020 dalle Nazioni Unite con la “Decade of Action”, il programma che prevede soluzioni accelerate per tutte le sfide poste dagli obiettivi di sviluppo sostenibile al 2030.

“Risulta quindi evidente l’obiettivo di rendere pulita la produzione di energia elettrica, con una transizione del modello attuale basato sull’uso di combustibili fossili a quello di un’energia da fonti rinnovabili”.

Bruxelles ha stimato che entro il 2050 il fabbisogno totale di energia eolica offshore arriverà a 450 GW. A tale scopo, lo sviluppo del settore eolico offshore necessita di un sistema di trasmissione elettrica efficiente, sostenibile e affidabile, in grado di supportare la transizione verso le energie rinnovabili a costi sempre più competitivi.

“La nostra ambizione è quella di essere il player tecnologico di riferimento per abilitare la produzione e la trasmissione di un’energia più pulita, più intelligente e più efficiente e competitiva” prosegue il Ceo di Prysmian.

“In questo scenario, la tecnologia dei cavi è determinante per rendere possibile il miglioramento delle reti necessarie per la transizione energetica così come la fibra ottica è il fattore abilitante per la digitalizzazione della Società, indispensabile per lo sviluppo di un’economia decarbonizzata e per un nuovo modello di crescita”.

Investimenti in R&D e Customer Centricity

“Lo sviluppo delle energie rinnovabili è ancora fortemente limitato dalla necessità di elevati investimenti per ridurre i costi di produzione rendendole competitive rispetto alle fonti fossili”.

Prysmian è profondamente impegnato nel sostenere lo sviluppo di reti elettriche più smart e sostenibili, confermando il proprio focus sull’innovazione tecnologica che permette di sviluppare prodotti e soluzioni in grado di anticipare e soddisfare le esigenze dei propri clienti.

“Da sempre l’innovazione, lo sviluppo del prodotto e la competitività rappresentano il fulcro della nostra strategia: investiamo ogni anno oltre 100 milioni in Ricerca & Sviluppo”.

Un impegno reso possibile anche grazie ai principi di una prudente gestione della propria dimensione economico finanziaria, con particolare attenzione alla profittabilità operativa e alla generazione di cassa.

Il tutto senza dimenticare l’obiettivo di sana creazione di valore in termini di ritorno degli investimenti e di redditività nel breve e nel medio-lungo periodo, per rispondere alle aspettative degli azionisti in termini di remunerazione del capitale.

Crescita sostenibile con focus sulla profittabilità

“La nostra strategia si basa su un modello di business in grado di garantire la sostenibilità dei risultati nel lungo periodo, coniugando la crescita dimensionale al costante miglioramento della redditività” dichiara l’Ad.

Un modello che, anche grazie alla capacità di generare cassa, si pone l’obiettivo di mantenere una leva finanziaria adeguata a sostenere lo sviluppo sia organico sia per linee esterne.

“La ricerca di opportunità di crescita si focalizza principalmente nei business a più elevato valore aggiunto e contenuto tecnologico, legate a piani di investimento di lungo termine e quindi impattati in misura minore dall’andamento ciclico dell’economia”.

Nella valutazione di settori di business e aree geografiche dove espandersi, quindi, il focus rimane sempre quello di privilegiare il mantenimento di livelli adeguati di profittabilità, anche a discapito dell’incremento di quote di mercato, la cui preservazione è comunque ritenuta di cruciale importanza soprattutto nei segmenti ad alto valore aggiunto.

Una strategia che può contare su un track record di successo che ha consentito al gruppo di consolidare nel tempo la capacità di ottimizzare i propri processi industriali anche attraverso l’integrazione e la razionalizzazione di società acquisite.

I risultati del primo semestre 2020

Prysmian ha chiuso il primo semestre 2020 con ricavi in calo del 15% a circa 5 miliardi (11,8% la contrazione organica), evidenziando comunque una buona resilienza in relazione a un contesto di mercato particolarmente sfidante per via dello scoppio della pandemia di Covid 19.

A livello di business, il Project ha visto i ricavi diminuire del 13,9% a 708 milioni. Per contro, record del portafoglio ordini, che raggiunge 3,84 miliardi dopo l’acquisizione del 50% del German Corridors.

Per quanto riguarda invece l’Energy, i ricavi si sono ridotti del 9,6% a 3.580 milioni, sostenuti dalla spinta positiva derivante dall’eolico in Nord America.

Infine, il business Telecom ha registrato un calo del fatturato del 20,1% a 697 milioni, in linea comunque con le attese, mentre sul settore viene mantenuto il focus sui driver di crescita nel medio termine, tra cui lo sviluppo della banda larga a supporto della digitalizzazione.

A livello operativo, l’Ebitda adjusted è sceso del 19,6% a 419 milioni, con una buona tenuta della marginalità all’8,4% (-50 punti base) grazie alle azioni di riduzione dei costi e al miglioramento del mix del business.

L’Ebit Adjusted è pari a 253 milioni, in calo del 30,9% per effetto delle svalutazioni parziali di asset nel Sud Europa, che hanno inciso per 43 milioni.

Infine, dopo aver spesato imposte per 42 milioni (tax rate aumentato al 35,6% rispetto al 27%), il semestre si è chiuso con un utile netto di 78 milioni, in calo del 58,9% rispetto al pari periodo dell’anno precedente.

Dal lato patrimoniale, l’Indebitamento finanziario netto è aumentato a 2,5 miliardi rispetto ai 2,1 miliardi al 31 dicembre 2019, ma in miglioramento dai 2,8 miliardi al 30 giugno 2019 a conferma della capacità della società di generare solidi flussi di cassa (519 milioni nei 12 mesi).

Lo scenario dei prossimi mesi

“La prima parte del 2020 ha visto un repentino peggioramento del quadro macroeconomico a seguito della diffusione della pandemia COVID-19 a livello globale, in uno scenario che mantiene ancora un elevato livello di incertezza che rende difficile prevedere la velocità di ripresa della domanda”.

Gli impatti straordinari della crisi sanitaria hanno inciso anche sui risultati di Prysmian, anche se – come sottolinea Battista – “la società ha dimostrato una sostanziale tenuta del business e un ulteriore rafforzamento della solidità patrimoniale grazie all’aumento dei flussi di cassa”.

Inoltre, nel pieno della pandemia il gruppo si è aggiudicato circa il 50% dei German Corridors portando il portafoglio ordini alla cifra record di 3,8 miliardi, mentre, “come dimostrato con l’acquisizione della EHC nel settore della mobilità verticale, disponiamo anche di risorse adeguate a cogliere opportunità in mercati a elevato valore aggiunto”.

Se da una parte l’outlook di breve termine resta incerto, rimangono confermati i driver di crescita di lungo periodo legati principalmente alla transizione energetica verso le fonti rinnovabili, al rafforzamento delle reti di telecomunicazione e al processo di elettrificazione.

Pur in uno scenario che si mantiene sfidante, “siamo ottimisti nel poter affrontare l’emergenza con fiducia, potendo contare su un’ampia diversificazione di business e aree geografiche, una solida struttura patrimoniale, una supply chain efficiente e flessibile e un’organizzazione snella”.

Il consensus degli analisti

Per l’intero esercizio, la guidance di Prysmian stima un Ebitda adjusted compreso nell’intervallo 800-850 milioni, confermando la capacità di generare cassa nonostante la contrazione attesa dei ricavi con un free cash flow previsto pari a 200-300 milioni.

Target superiore a quello previsto dal consesus raccolto da Bloomberg, che prevede un Ebitda adjusted di circa 800 milioni, a fronte di un calo del fatturato atteso di circa il 10% a 10,3 miliardi.

A partire dal 2021, gli analisti si attendono una ripresa con un ritorno dei ricavi sui livelli pre-Covid nel 2022, accompagnati da un progressivo miglioramento della marginalità, attesa al 9,4% nel 2022.

Il tutto confermando una solida generazione di casa che dovrebbe consentire una diminuzione dell’indebitamento, a conferma dell’attenzione del gruppo al mantenimento dell’equilibrio finanziario.

Borsa

La fiducia nelle prospettive del gruppo sembra essere confermata anche dall’andamento del titolo in borsa che, dopo lo shock seguito allo scoppio della pandemia a fine febbraio, ha rapidamente recuperato terreno mettendo a segno un rally di oltre il 70% dai minimi di metà marzo.

Da inizio anno, le azioni Prysmian hanno guadagnato oltre il 10%, facendo nettamente meglio del calo di circa il 15% del Ftse Mib.

E i giudizi degli analisti raccolti da Bloomberg si mantengono positivo, dividendosi in 10 raccomandazioni di acquisto, 6 ‘hold’ e nessun ‘sell’.