Nei primi sei mesi del 2020 il gruppo ha consuntivato ricavi e altri ricavi operativi pari a 656,8 milioni, di cui il 33% realizzati in Italia e il restante 67% all’estero. La società ha anche fornito i dati riferiti al Perimetro in Continuità, ovvero all’insieme dei contratti Engineering, Procurement and Construction, delle attività O&M e di alcune concessioni minori, identificate come funzionali alla continuità delle attività nell’ambito del Piano riferito alla proposta concordataria, che evidenziano un giro d’affari inclusivo degli altri ricavi pari a 648,9 milioni.
L’Ebitda è pari a 66,3 milioni con una marginalità del 10,1% (42,1 milioni e 6,5% se riferiti al solo Perimetro di Continuità). L’Ebitda adjusted, escludendo i costi della procedura di competenza del periodo pari a 12,3 milioni secondo quanto previsto dalla Proposta Concordataria, risulta pari a 78,6 milioni (rispettivamente 54,4 milioni e 8,4% se riferiti al Perimetro in Continuità).
L’Ebit si attesta a 4,7 milioni con un’incidenza sul fatturato dello 0,7% (3,4 milioni e 0,5% se riferiti al solo Periodo di Continuità), mentre l’Ebit adjusted ammonta a 17 milioni con una marginalità a 2,6% (rispettivamente 15,7 milioni e 2,4% se riferiti al Perimetro in Continuità).
Il primo semestre 2020 si chiude con una perdita netta del gruppo pari 83,8 milioni (39,7 milioni se riferita al Perimetro in Continuità).
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto è pari a 2,4 miliardi con un assorbimento di cassa di 67,1 milioni rispetto al 31 dicembre 2019. Dato influenzato dal rallentamento della produzione a seguito dell’emergenza Covid-19. Il dato non accoglie gli effetti dell’esdebitazione, in quanto l’omologa del concordato è intervenuta il 17 luglio 2020.
Il portafoglio ordini risulta pari a 7,7 miliardi, di cui 6,4 miliardi relativi ad attività di costruzione e i restanti 1,3 miliardi per attività O&M.
Per quanto riguarda lo sviluppo commerciale atteso, Astaldi riconferma le previsioni ipotizzate nel Piano alla base della Proposta Concordataria e, in particolare, conferma ad oggi la tenuta del Portafoglio Ordini attuale e prospettico.
La Società ha rivisto la guidance 2020 alla luce degli impatti del Covid-19 sulle attività del Gruppo e ha stimato per il solo perimetro in continuità ricavi per circa 1,5 miliardi, un Ebitda adjusted maggiore del 5% e un Ebit che supera il 3%, valori riferiti al solo Perimetro in Continuità delle attività, così come definito nel Piano e nella Proposta Concordataria.
Il management prevede inoltre una posizione finanziaria netta positiva di oltre 300 milioni (post esdebitazione).
Per il periodo 2021-2023, il Gruppo prevede piani di investimento straordinari con l’obiettivo di recuperare volumi e margini reddituali che non verranno conseguiti nel corso del 2020.