Mercati – Incerti prima della Fed, invariata Piazza Affari

Chiusura contrastata per le borse del Vecchio Continente, mentre Wall Street prosegue positiva prima della conclusione del meeting del Fomc.

A Milano il Ftse Mib termina pressoché invariato a 19.963 punti. Poco mossi anche il Dax di Francoforte (+0,3%) e il Cac 40 di Parigi (+0,1%), arretra il Ftse 100 di Londra (-0,4%) mentre chiude in rialzo l’Ibex 35 di Madrid (+0,8%).

Oltreoceano avanzano Dow Jones (+0,8%), S&P500 (+0,6%) e Nasdaq (+0,2%), aspettando le delibere della banca centrale statunitense.

Dopo la recente adozione di un approccio meno rigido sulla gestione dell’inflazione, gli operatori si attendono la conferma dell’orientamento accomodante, con tassi prossimi allo zero anche nel 2023. Focus anche sulle proiezioni aggiornate su Pil, inflazione e occupazione, previste in leggero miglioramento.

In generale i mercati necessitano di nuovi spunti per riprendere il rally interrotto due settimane fa, in un contesto reso incerto dall’avvicinarsi delle elezioni presidenziali americane, dal rischio di una Brexit senza accordo e dalla pandemia.

A tal proposito, Trump ha annunciato che un vaccino potrebbe essere pronto entro tre o quattro settimane, mentre in Cina la distribuzione dovrebbe partire tra novembre e dicembre. Da monitorare anche le relazioni tra le due superpotenze, dopo che la World Trade Organization ha definito i dazi americani su 234 miliardi di dollari di esportazioni cinesi una violazione delle regole internazionali.

In mattinata l’Ocse ha diffuso l’aggiornamento dell’Economic outlook, stimando per il Pil globale una contrazione del 4,5% nel 2020. Per l’Italia è previsto un -10,5%, per l’eurozona un calo del 7,9%. Sul fronte macro, le vendite al dettaglio statunitensi hanno deluso le attese ad agosto, crescendo dello 0,6% rispetto al +1% del consensus.

Nel frattempo, sul Forex l’euro/dollaro ritraccia a 1,184 mentre il cambio tra biglietto verde e yen scivola a 104,9.

Tra le materie prime accelerano le quotazioni del greggio con il Brent (+3,5%) a 42 dollari e il Wti (+4%) a 39,8 dollari, dopo il calo a sorpresa delle scorte statunitensi emerso dai dati settimanali dell’Energy Information Administration.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si riduce a 145 punti base, con il rendimento del decennale italiano in calo allo 0,96%.

Tornando Piazza Affari, tra le big cap avanzano Saipem (+4,3%) e Tenaris (+4,2%) in scia alla buona intonazione del petrolio. Bene anche Moncler (+3,2%), su cui Ubi ha avviato la copertura con raccomandazione buy e target price a 44,60 euro. Sottotono invece Fineco (-1,6%) e Interpump (-1,1%).