Mercati asiatici – Seduta sottotono dopo una FED non entusiasmante

Seduta sottotono in Asia dopo l’esito della riunione della FED che non ha scaldato gli animi di Wall Street.

L’Istituto di Washington ha confermato gli obiettivi di tassi bassi fino al 2024 e le intenzioni di perseguire un livello di inflazione più elevato ma i mercati non hanno accolto con favore le parole di Powell riguardanti le incertezze di un rimbalzo economico.

Nel frattempo si segnala come la Banca del Giappone abbia deciso di mantenere in vigore gli acquisti di asset e gli obiettivi di rendimento delle obbligazioni.

Per quanto riguarda la Cina, resta vivo il clima di tensione tra le truppe di confine indiane e cinesi che durante la scorsa settimana hanno avuto un intenso scambio di colpi di armi da fuoco.

Agenda macro priva di particolari spunti per quanto riguarda le maggiori economie asiatiche dopo la bilancia commerciale nipponica di ieri che ha messo in evidenza un balzo del surplus a 248,3 miliardi di yen, con esportazioni ed importazioni tuttavia crollate rispettivamente del 14,8 e del 20,8 per cento.

Intanto sul forex il cambio euro/dollaro in calo a 1,1761 mentre il Dollaro/yen resta fermo in area 104,96. Tra le materie prime scendono le quotazioni del greggio con il Brent (-1,6%) a 41,52 dollari e il Wti a 39,45 dollari al barile (-1,8%). Oro in discesa a 1.949 dollari l’oncia.

Tornando ai listini asiatici in Cina, debole Shanghai (-0,5%) con Shenzhen invece sulla parità (+0,0%). In ribasso anche Hong Kong (-1,4%).

In Giappone, il Nikkei scambia a -0,6% e il Topix a -0,4%.

Il tutto, dopo che a Wall Street il Nasdaq e lo S&P 500 hanno ceduto rispettivamente l’1,2% e lo 0,5%. Il Dow Jones ha invece guadagnato lo 0,1 per cento.