Mercati – Milano scende in area 19.590 punti (-0,7%), Wall Street apre cauta

Nel pomeriggio le principali borse del Vecchio Continente si muovono in territorio negativo con il Ftse Mib di Milano che, intorno alle ore 15:40, cede lo 0,7% in area 19.590 punti.

In rosso anche il Ftse 100 di Londra (-0,6%), il Cac 40 di Parigi (-0,9%) e l’Ibex 35 di Madrid (-1,9%) mentre il Dax30 di Francoforte viaggia sulla parità.

Oltreoceano, Wall Street ha aperto gli scambi cautamente con il Dow Jones a -0,1%, lo S&P500 a +0,1% e il Nasdaq a +0,2% dopo i cali della scorsa seduta.

Negli ultimi giorni le indicazioni emerse dalla riunione della Fed non hanno entusiasmato i mercati, favorendo un clima di prudenza in attesa di ulteriori spunti che possano alimentare il rally osservato prevalentemente oltreoceano. Sempre negli States, gli operatori continuano a monitorare il Congresso statunitense, in cerca di un accordo sul nuovo pacchetto di stimoli economici.

Focus anche sulla preoccupante evoluzione del Covid-19, sui dubbi connessi alle elezioni presidenziali americane di novembre e sulla Brexit. Il tutto, mentre proseguono le tensioni tra Stati Uniti e Cina, dopo che l’amministrazione Trump emetterà un ordine per proibire alle persone negli Stati Uniti di scaricare le app cinesi WeChat e TikTok a partire dal 20 settembre.

Sul Forex l’euro/dollaro, il cambio euro/dollaro resta stabile a 1,1846. In calo il dollaro/yen in area 104,47. Poco mossa anche a sterlina a 1,296 dollari, dopo che ieri la Bank of England ha aperto ieri alla possibilità di tassi di interesse negativi.

Tra le materie prime, le quotazioni del greggio si muovono a due velocità con il Brent a 43,11 dollari al barile (-0,4%) e il WTI a 41,01 dollari al barile (+0,2%). Oro in salita a 1.957 dollari l’oncia.

Sull’obbligazionario, il rendimento del decennale italiano resta fermo allo 0,96% con lo spread BTP-BUND a 147 punti base.

Tornando a Piazza Affari, scattano gli acquisti su Diasorin (+7%). Denaro anche su Inwit (+2,2%) e Nexi (+2,1%). In coda FCA (-2,9%), Atlantia (-3,2%) e Leonardo (-3,5%).