Mercati Usa – “L’effetto Powell” zavorra i listini

Le dichiarazioni del leader della Fed, a margine della riunione della Banca centrale nella riunione di mercoledì, pesano ancora sulla performance di Wall Street la quale sperava in un atteggiamento ancora più aggressivo ed accomodante nei confronti dei mercati azionari da parte dell’autorità monetaria.

Gli indici riescono ad allontanarsi nel finale dai minimi intraday e a chiudere ancora al di sopra delle medie mobili a 50 giorni, mantenendo un segnale rialzista.

Lo S&P500 termina in calo dello 0,8%, il Nasdaq dell’1,3% ed il Dow Jones di mezzo punto percentuale, mentre il Russell 2000 cede lo 0,7%. In contro tendenza il VIX che guadagna oltre due punti percentuali a quota 26,45.

Anche i titoli FANGS hanno chiuso in discesa con Facebook che cede il 3,3%. Tutti e cinque sono in calo del 10% rispetto ai massimi di inizio settembre con Google che ha testato la perforazione della media mobile a 100 giorni.

Ford ha guadagnato ieri il 3,8% in scia all’annuncio dell’uscita di un nuovo motore elettrico.

Materie prime in lieve calo ad eccezione del petrolio (+2%) che continua la tre giorni di recupero risalendo a 41 dollari al barile.

Le variazioni delle materie prime sono state anche condizionate dall’oscillazione del dollaro che inizialmente apre la seduta a 1,178 nei confronti della moneta unica per poi scivolare nel finale a 1,185.