Il gruppo Culti ha archiviato il primo semestre 2020 con vendite complessive pari a 4,5 milioni a fronte di 3,6 milioni della sola capogruppo registrati nel primo semestre 2019. L’Ebitda è stato pari a 1 milione mentre l’Ebit si è fissato a 0,6 milioni a fronte di rispettivamente 0,4 e 0,3 milioni del primo semestre 2019.
Con l’acquisizione del 51% di Scent Company, avvenuta lo scorso giugno, il gruppo ha raggiunto nel primo semestre 2020 un fatturato consolidato pro forma di 6,4 milioni e un Ebitda consolidato pro forma di 1 milione.
“Si tratta di risultati estremamente positivi e di cui siamo molto soddisfatti sia per il periodo storico in cui si sono consolidati sia da un punto di vista di crescita organica dei business che avevamo già in portafoglio, ovvero Culti e Bakel, sia sul fronte strategico con l’acquisizione della sopracitata Scent Company”, esordisce così Pierpaolo Manes, CEO di Culti Milano, in un’intervista rilasciata a Market Insight.
“Risultati inoltre che ci permettono di essere in linea con le attese e con gli obiettivi che ci siamo posti, dopo aver valutato a marzo quali potevano essere gli impatti del Covid sul business per il 2020”.
Sul fronte invece del M&A, aggiunge l’AD, “le acquisizioni sono un tassello fondamentale della nostra strategia di crescita, che ci hanno dato una size diversa, con conseguenti vantaggi sia dal punto di vista di percezione da parte del mercato e sia in termini di spinta commerciale e di volumi”.
“A livello consolidato siamo attualmente quindi appoggiati su tre pillars che sono congruenti tra di loro e sinergici pur non avendo le stesse logiche”.
“Da segnalare al riguardo, spiega Manes”, che “il business delle sanificazioni di Scent ci ha permesso negli scorsi mesi di ottenere un risultato molto positivo nonché riadattarci ed essere diversificati su tre tipologie di clienti, con benefici sul primo semestre. Risultati positivi che si aggiungono alla crescita della capogruppo Culti, che è riuscita a contrastare l’impatto Covid grazie a un importante posizionamento estero (80% del fatturato).
“La situazione di contingenza Covid ha pertanto confermato la tenuta e la bontà dei numeri delle tre società del gruppo in termini di marginalità e di redditività del business, senza che sia stata inoltre intaccata in maniera significativa la generazione di cassa”.
“Se da un lato la pandemia”, ammette Manes, “non ha tanto influito sul business, dall’altro lato ha pesato in maniera abbastanza sostanziale sulla crescita potenziale dello stesso, in quanto abbiamo dovuto sospendere e posticipare ai prossimi 12/18 mesi una serie di aperture e progetti che erano stati messi in pipeline per il 2020”.
“Guardando ora ai prossimi mesi tra gli obiettivi risulterà centrale lo sviluppo della brand awareness del marchio Bakel a livello internazionale, mentre su quello domestico rimarrà prioritaria la crescita dei canali farmacia e parafarmacia con reparto dermo-cosmetico”.
“Dal punto di vista delle collezioni”, prosegue il CEO, “il gruppo, attraverso Bakel, ha brevettato una nuova tecnologia che prevede la trasposizione del cosmetico a livello 3D con una serie di output positivi in termini di R&D molto interessanti e con possibili cambiamenti dei paradigmi del mercato della cosmetica tradizionale”.
“Siamo in fase di definizione di una serie di prodotti che prevediamo di lanciare sul mercato a fine 2021 e che potranno avere un impatto sulla percezione della capacità di innovare e di apportare tecnologia al prodotto cosmetico”.
“L’obiettivo resta quello di massimizzare il risultato, salvaguardando sempre la crescita nonché la solidità reddituale e finanziaria”.
“Il tutto in un contesto di mercato”, conclude Manes, “atteso in crescita, con una serie di opportunità commerciali che devono essere colte, dopo essere sempre state opportunamente valutate, e facendo leva su una forza commerciale, finanziaria e vision strategica per espanderci nei mercati di riferimento”.
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