Mercati Usa – Chiusura di ottava ancora in ribasso

Ultima seduta negativa per tutti e quattro i principali listini che dimezzano le perdite nel finale, ma rimangono in rosso come bilancio settimanale.

Il Nasdaq chiude in calo del 1,1%, al pari dello S&P500, mentre meno marcata è la discesa sia del Dow Jones (-0,9%) che del Russell 2000 (-0,3%).

Gli indici chiudono la terza settimana consecutiva in calo, la peggior performance dallo scorso marzo, sebbene con una discesa molto più contenuta.

Il bilancio della scorsa ottava registra una perdita per lo S&P500 dello 0,7%, il Nasdaq dello 0,6% ed il Dow Jones dello 0,1%. VIX in calo di oltre due punti percentuali a quota 25,8.

Alla base del ribasso vi sono la debolezza del settore tecnologico, il quale non ha ancora spurgato tutti gli eccessi dei mesi scorsi, ed i rinnovati timori per nuovi lockdown – totali o parziali – da Israele, alla Gran Bretagna fino alla Spagna che avranno un ulteriore impatto negativo sulle rispettive crescite economiche di questi Paesi.

Ancora una giornata negativa per i big della tecnologia che trascinano al ribasso l’indice del comparto, uno tra i peggiori nell’ultima seduta nella quale tutti gli undici settori dello S&P500 hanno chiuso in rosso.

Leggero “flight to safety” verso il mercato obbligazionario con il rendimento del titolo decennale che guadagna due punti base allo 0,7%.

Ultima seduta tranquilla per quasi tutte le materie prime con alcune emozioni solo nel comparto agricolo nel quale il frumento si inerpica di altri tre punti percentuali ed il caffè scende di altrettanto portando la discesa settimanale a quasi il dieci per cento.

Tra i metalli preziosi, oro ed argento partono in buon rialzo decisi a bucare le resistenze di breve periodo che li tengono ingabbiati, ma chiudono di nuovo in lieve calo rimandando l’allungo alle prossime sedute.

Prezzo del petrolio in lieve contrazione (-0,3%), ma l’oro nero conclude un’ottima settimana di rimbalzo con le quotazioni che guadagnano oltre il dieci per cento a 41 dollari al barile.

Infine sul mercato valutario, il dollaro resta molto volatile e termina un’ottava incerta ancora debole a quota 1,184.