“Subito dopo l’estate ho iniziato a lavorare sulla revisione del piano industriale. Dovendo lavorare ancora per un anno con la Dg Comp la banca fa i compiti a casa perché alcuni degli impegni presi con l’Europa sono di difficile attuazione, anche solo perché è cambiato il mercato”.
Lo ha affermato nel corso di un’audizione presso la la Commissione di inchiesta sulle banche Guido Bastianini, Ad di Mps, aggiungendo che “il piano è un processo che richiede qualche settimana/mese per essere portato a buon fine. C’è già una serie di calendarizzazioni dal cda. Stiamo facendo una revisione complessiva della struttura di costi e ricavi, di patrimonio e liquidità, per tener conto dei cambiamenti di mercato, che sono evidenti”.
Il manager ha poi spiegato che “l’operazione Hydra (progetto di scissione di 8,1 miliardi di Npe a favore di AMCO) rappresenta una fondamentale opportunità per ridurre in misura significativa la rischiosità creditizia del gruppo, pur a scapito di una riduzione di 1,1 miliardi del patrimonio, allineandola ai migliori standard del mercato italiano, cogliendo nel contempo l’opportunità di riequilibrare la struttura finanziaria e di fornire concrete prospettive di ritorno alla redditività”.
Il progetto di scissione “presenta significative e positive ragioni economiche e finanziarie per il gruppo, che sarà così capace di affrontare l’attuale crisi economica in una posizione più solida, di tornare a generare capitale nel medio termine e di poter attrarre nuovi investitori”, ha continuato il Ceo della banca senese.
In merito al futuro della banca, Bastianini ha puntualizzato sul fatto che “se il Ministero dell’Economia, che è l’attuale azionista di riferimento, decide se e quando vendere la banca evidentemente fa parte di una trattativa in cui il management ragionevolmente non è coinvolto”. Questa mattina sono tornati rumor di M&A sull’istituto toscano, coinvolgendo anche UniCredit.