Mercati – Rallentano nel finale con commenti Fed su economia, Milano chiude a +0,2%

Le borse europee chiudono sopra la parità ma annullano parte dei precedenti guadagni in scia all’andamento debole di Wall Street. A Piazza Affari il Ftse Mib archivia gli scambi in progresso dello 0,2% a 18.929 punti, ben al di sotto dei massimi intraday così come l’Ibex 35 di Madrid (+0,4%), il Dax di Francoforte (+0,4%), il Cac 40 di Parigi (+0,6%) e il Ftse 100 di Londra (+1,2%).

In ribasso gli indici americani Dow Jones (-0,2%), S&P500 (-0,5%) e Nasdaq (-0,9%) dopo una partenza incerta, appesantiti in parte dall’intervento di Jerome Powell. Il presidente della Fed ha confermato che l’economia ha fatto sostanziali progressi ma molto resta ancora da fare, dopo aver sollecitato ieri l’approvazione di ulteriori aiuti da parte del governo. Anche il vicepresidente Richard Clarida ha ribadito la necessità di nuovi stimoli fiscali.

Per i listini internazionali si profila il primo calo mensile da marzo, complici le incertezze legate alla diffusione del Covid e il mancato accordo sui nuovi stimoli fiscali negli Usa, dove si avvicinano le elezioni presidenziali. La risalita dei contagi preoccupa soprattutto in Francia, Spagna e Regno Unito, con il premier britannico Boris Johnson che ha reintrodotto parziali restrizioni.

Per quanto riguarda l’agenda macroeconomica, sono stati diffusi gli indici Pmi preliminari di settembre di Francia, Germania, Eurozona, Gran Bretagna. Nel complesso, l’attività economica dell’eurozona segna una fase di stallo con la crescita più rapida del manifatturiero, trainata dalla Germania, controbilanciata da un nuovo calo del settore terziario, collegato alla recrudescenza della pandemia. In linea con le attese gli analoghi dati statunitensi, che continuano a segnalare una solida crescita.

Sul Forex il dollaro si rafforza ulteriormente nei confronti delle altre principali valute. L’EUR/USD scende a quota 1,167 mentre il cambio tra biglietto verde e yen si apprezza a 105,3.

Tra le materie prime proseguono in lieve rialzo le quotazioni del greggio con il Brent (+0,5%) a 41,9 dollari e il Wti (+0,4%) a 40,0 dollari, dopo una momentanea accelerazione innescata dal crollo delle scorte americane emerso dai dati settimanali dell’Energy Information Administration. Calo marcato per l’oro che arretra in area 1.867 dollari l’oncia, complice il rafforzamento della valuta statunitense.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si mantiene sostanzialmente stabile in area 135 punti base, con il rendimento del decennale italiano allo 0,85%.

Tornando a Piazza Affari, gli acquisti premiano Snam (+3,1%) dopo un doppio upgrade di Goldman Sachs da sell a buy e Atlantia (+3,0%) alla vigilia del Cda su Aspi. Sottotono invece i bancari Banco Bpm (-3,8%), Unicredit (-3,1%) e Bper (-3,0%).