Mps – Prosegue il rimbalzo del titolo (+3%) in scia ai rumor di M&A

Proseguono gli acquisti su Mps in scia ai nuovi rumor di M&A. Intorno alle 09:50 il titolo guadagna il 3% a 1,38 euro, dando seguito al rimbalzo avviato ieri. Le azioni UniCredit guadagnano l’1% a 7,04 euro dopo il calo della seduta precedente, mentre l’indice di settore sale dello 0,9 per cento.

Secondo le ultime indiscrezioni riportata da La Repubblica Il Tesoro, primo azionista della banca con il 68,2% avrebbe di nuovo sondato UniCredit per una possibile acquisizione. Il tutto nell’ottica di uscire dal capitale dell’istituto toscano entro il 2021, come da accordi con le autorità europee.

Il quotidiano aggiunge che Jean Pierre Mustier, Ceo di UniCredit, per poter eventualmente aprire un discorso in tal senso avrebbe chiesto una contropartita finanziaria cash che annulli gli impatti sul capitale della banca di piazza Gae Aulenti e che assorba i rischi legali a cui potrebbe andare incontro la banca senese, che ha richieste danni per 10 miliardi.

Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, un potenziale acquirente di Mps, potrebbe beneficiare di 3,6 miliardi legate ad attività per imposte differite.

In merito al futuro della banca è intervenuto anche Guido Bastianini, Ad di Mps, che nel corso di un’audizione presso la Commissione di inchiesta sulle banche, ha puntualizzato sul fatto che “se il Ministero dell’Economia, che è l’attuale azionista di riferimento, decide se e quando vendere la banca evidentemente fa parte di una trattativa in cui il management ragionevolmente non è coinvolto”.

Il manager ha poi spiegato che l’istituto sta lavorando alla revisione del piano industriale su base stand alone, “un processo che richiede qualche settimana/mese per essere portato a buon fine. Stiamo facendo una revisione complessiva della struttura di costi e ricavi, di patrimonio e liquidità, per tener conto dei cambiamenti di mercato, che sono evidenti”.

Riguardo al progetto di scissione di 8,1 miliardi di Npe a favore di AMCO, Bastianini ha spiegato che “presenta significative e positive ragioni economiche e finanziarie per il gruppo, che sarà così capace di affrontare l’attuale crisi economica in una posizione più solida, di tornare a generare capitale nel medio termine e di poter attrarre nuovi investitori”.