Mercati – Chiusura debole per gli eurolistini, Milano resiste (-0,1%) con le banche

Seduta debole per le borse europee mentre Wall Street ha cambiato più volte direzione e al momento scambia in rialzo, nonostante i persistenti dubbi sulla ripresa economica. A piazza Affari il Ftse Mib termina in flessione dello 0,1% a 18.906 punti, sottotono come l’Ibex 35 di Madrid (-0,2%), il Dax di Francoforte (-0,3%), il Cac 40 di Parigi (-0,8%) e il Ftse 100 di Londra (-1,3%).

Positivi gli indici americani Dow Jones (+0,1%), S&P500 (+0,4%) e Nasdaq (+0,8%), parzialmente sostenuti dal dato positivo sulla vendita di nuove abitazioni. In precedenza, le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione erano risultate sostanzialmente in linea con la rilevazione precedente (870 mila), a fronte di un calo atteso a 840 mila unità.

Numeri che rendono ancora più incerto l’outlook economico, dopo le esortazioni della Fed a varare nuovi stimoli per supportare la ripresa. Un accordo tra Democratici e Repubblicani sembra ancora lontano ma il Segretario al Tesoro Steven Mnuchin dovrebbe riprendere a breve i dialoghi con la speaker della Camera Nancy Pelosi per cercare un compromesso sul nuovo piano di aiuti.

Tuttavia, Goldman Sachs ha tagliato le stime per la crescita trimestrale annualizzata statunitense del quarto trimestre da +6% a +3%, ipotizzando una mancata intesa sugli stimoli fiscali.

Nel frattempo, si avvicinano le elezioni presidenziali americane di novembre mentre la pandemia di coronavirus continua a diffondersi, facendo temere per nuove restrizioni che metterebbero a rischio la ripresa economica. Dinamiche che stanno alimentando il nervosismo sui mercati, spingendo l’azionario verso il primo calo mensile da marzo.

Sul Forex l’euro/dollaro resta in area 1,166 mentre il cambio tra biglietto verde e yen risale lievemente in area 105,4. In mattinata è stato diffuso anche l’indice IFO di settembre, che ha mostrato un miglioramento nella fiducia delle aziende tedesche (93,4 punti) e nelle aspettative di business (97,7 punti), seppur in misura inferiore alle aspettative.

Tra le materie prime restano deboli le quotazioni del greggio per via dei timori sulla domanda globale, con il Brent (-0,5%) a 41,6 dollari e il Wti (-0,3%) a 39,8 dollari, mentre l’oro si attesta a 1.868 dollari l’oncia.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si amplia a 138 punti base, con il rendimento del decennale italiano in lieve risalita allo 0,88%.

Tornando a Piazza Affari, spiccano i bancari in scia alle ipotesi di nuove aggregazioni, con acquisti in particolare su Banco Bpm (+5,8%), Bper (+5,3%) e Unicredit (+2,5%). Bene anche Finecobank (+2,9%), mentre le vendite colpiscono soprattutto i petroliferi, con Saipem (-4,4%) e Tenaris (-2%) in coda al Ftse Mib.