Mercati Usa – Apertura ancora in ribasso, Nasdaq a -0,5%

Partenza ancora in rosso a Wall Street dopo il sell-off di ieri, in un clima appesantito dai timori per una ripresa dell’economia più debole del previsto. Dopo pochi minuti di scambi, il Nasdaq cede lo 0,5%, lo S&P 500 lo 0,4% e il Dow Jones lo 0,2%.

L’azionario globale è impostato per chiudere settembre con il primo calo mensile da marzo, in un contesto in cui gli investitori stanno perdendo fiducia su una rapida ripresa dell’economia e mentre non si arresta la diffusione della pandemia.

Il sentiment risk-off è alimentato dalle recenti dichiarazioni di diversi esponenti della Federal Reserve che hanno sottolineato la necessità di ulteriori stimoli fiscali per sostenere il recupero post Covid, minacciato dal rischio di nuovi lockdown con la seconda ondati di contagi.

Gli operatori ritengono però che le probabilità che il Congresso Usa approvi un nuovo pacchetto di aiuti si affievoliscano sempre di più con l’avvicinarsi delle elezioni presidenziali di novembre, con l’incertezza sull’esito del voto che alimenta la volatilità sui mercati.

La convinzione che non verranno varate nuove misure di stimolo ha portato Goldman Sachs a dimezzare le previsioni sulla crescita Usa, stimando ora un rimbalzo del Pil nel quarto trimestre del 4% al +6% precedentemente indicato.

Sul fronte macro, infine, le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione si sono attestate a 870 mila, superiori alle 840 mila previste dal consensus e sostanzialmente in linea alle 866 mila della rilevazione precedente (rivista da 860 mila).

Intanto sul Forex il biglietto verde continua a rafforzarsi nei confronti delle altre valute, portandosi sui massimi da due mesi. Il cambio euro/dollaro scivola a 1,164, mentre il dollaro/yen sale a 105,4.

L’apprezzamento della moneta americano penalizza le materie prime a cominciare dall’oro, sceso in area 1.855 dollari l’oncia. In ribasso le quotazioni del greggio con il Brent (-0,2%) a 41,7 dollari e il Wti (-0,2%) a 39,9 dollari, con il calo delle scorte Usa evidenziato ieri dai dati settimanali Eia controbilanciato dal debole outlook sulla domanda di petrolio.

Nel comparto obbligazionario, infine, stabili i rendimenti dei Treasuries, con il tasso sul decennale allo 0,67% e quello sul biennale allo 0,14%.