Triboo ha chiuso il primo semestre 2020 con ricavi consolidati per 38 milioni (+1% rispetto al pari periodo del 2019), impattati in parte dall’emergenza sanitaria e dal conseguente lockdown.
Nello specifico, la crescita del giro d’affari dell’ASA T-Commerce ha permesso di mitigare il calo del fatturato dell’ASA T-Mediahouse, la più impattata dagli effetti dell’emergenza
sanitaria Covid-19. L’ASA T-Agency ha consuntivato ricavi sostanzialmente in linea con il primo semestre 2019.
L’Ebitda si è fissato a 4,7 milioni (+35% a/a), beneficiando delle azioni poste in essere per ridurre i costi. La voce include una posta non ricorrente positiva di 534 mila euro legata all’accordo, nell’ambito dell’emergenza da Covid-19, con il commissario straordinario per la fornitura, avviata a fine maggio 2020, di mascherine chirurgiche “monouso” prodotte grazie all’accordo siglato fra la controllata Triboo Digitale e Marobe.
L’Ebit è risultato negativo per 443 mila euro (-346 mila euro nei primi sei mesi del 2019), risentendo prevalentemente della svalutazione di 1,2 milioni degli avviamenti allocati all’ASA T-Mediahouse.
Il periodo è stato archiviato con una perdita netta di pertinenza del gruppo pari a 1,2 milioni (-183 mila euro nel primo semestre 2019), risentendo anche della significativa riduzione dei proventi finanziari. Al netto delle componenti non ricorrenti, il risultato netto è negativo per 200 mila euro (+700 mila euro nel periodo di confronto).
Dal lato patrimoniale, al 30 giugno 2020 l’indebitamento finanziario netto ammonta a 13,5 milioni (debito netto di 9,9 milioni a fine anno 2019).
Sulla base dei dati del primo semestre e alla luce delle previsioni di risultato per i prossimi mesi, pur in un contesto globale inevitabilmente condizionato dal perdurare della pandemia Covid-19, il gruppo ritiene di confermare la guidance previste dal piano industriale 2020-2022.