Nel primo semestre 2020 Prismi ha registrato un valore della produzione pari a 7,85 milioni, in diminuzione del 32,8% rispetto a 11,7 milioni al 30 giugno 2019. Le motivazioni di tale riduzione sono da attribuire al periodo di lockdown che ha comportato l’impossibilità per la capogruppo PRISMI di utilizzare la sua rete commerciale sul territorio per il reperimento degli ordini e un rallentamento dei progetti di sviluppo della controllata Wellnet.
L’Ebitda è crollato da 1,5 milioni a 0,1 milioni, poiché la riduzione dei costi attuata dal management, incluso il ricorso agli ammortizzatori sociali straordinari, non ha potuto compensare in modo sufficiente la perdita di ricavi.
Il risultato netto evidenzia una perdita di 2,2 milioni ed è sostanzialmente stabile rispetto al primo semestre 2019, grazie a minori oneri finanziari netti e oneri non ricorrenti netti, oltre alla rilevazione delle imposte anticipate sulle perdite fiscali stimate di Prismi e Wellnet.
L’indebitamento finanziario netto del Gruppo al 30 giugno è pari a 25,3 milioni, rispetto a 28,1 milioni di fine dicembre.
Per quanto riguarda l’evoluzione prevedibile della gestione, il miglioramento atteso nel secondo semestre non dovrebbe essere tale da permettere il raggiungimento, già da quest’anno, di un risultato ante imposte positivo, al contrario di quanto previsto dal Piano Industriale 2020-2024. Tale Piano, relativamente a PRISMI, sarà oggetto di aggiornamento nei prossimi mesi, mentre per quanto riguarda Wellnet è già stato oggetto di aggiornamento, lo scorso 23 Settembre, da parte del Cda della controllata.
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