Sabaf – Crescita organica e M&A i pilastri della strategia per cavalcare la ripresa post Covid

Il primo semestre 2020 ha visto una sostanziale tenuta dei risultati di Sabaf pur in un contesto straordinario come quello causato dalla pandemia, assistendo poi a un boom degli ordini a partire da luglio. In tale scenario, il gruppo ha confermato la propria strategia basata sui due filoni della crescita organica e per linee esterne, forte di una solida struttura patrimoniale che ha consentito di confermare gli investimenti a sostegno dei piani di sviluppo.

“Crescita organica attraverso innovazione dei prodotti e accordi di partnership con i grandi player del settore degli elettrodomestici, intensa attività di M&A per rafforzarsi nei settori in cui già operiamo o in settori limitrofi al core business, ampliamento del footprint industriale”.

Sono queste, dichiara l’Amministratore delegato di Sabaf, Pietro Iotti, le priorità strategiche su cui il gruppo continua a lavorare in linea con le indicazioni fornite nel piano industriale, per essere un leader sempre più globale nel settore delle componenti per la cottura a gas (rubinetti e bruciatori), cerniere e componenti elettronici per elettrodomestici.

La pandemia di Covid-19, infatti, ha solo momentaneamente ritardato i piani di sviluppo della società, che si prepara ora riprendere il proprio percorso di crescita forte di un modello di business che ha consentito una tenuta dei risultati pur in un contesto eccezionale come quello causato dalla crisi sanitaria.

Nel primo semestre 2020 i ricavi di Sabaf sono aumentati del 4,5% a 78,2 milioni grazie soprattutto al contributo di C.M.I, consolidata nella seconda parte dello scorso esercizio. A fronte dell’inevitabile contrazione organica dei volumi (-12,5% i ricavi a parità di perimetro), il gruppo è riuscito comunque a mantenere un Ebitda margin al 17%, anche grazie alle azioni volte a migliorare l’efficienza.

Il tutto senza riscontrare particolari criticità da un punto di vista della solidità finanziaria, come dimostra la decisione di mantenere inalterati i Capex previsti per quest’anno pari a 13-14 milioni e la distribuzione di dividendi per 4 milioni.

Il gruppo continua dunque a investire per aumentare la capacità produttiva al fine di soddisfare la crescente domanda, che a partire da luglio ha visto una forte accelerazione degli ordini con segnali di ripresa in tutti i principali mercati di sbocco.

Parallelamente, Sabaf prosegue anche lo scouting sul mercato per opportunità di M&A volte soprattutto alla diversificazione prodotto, al fine di permettere al gruppo l’ingresso in settori contigui al core business con target ben delineati, rappresentati da società a gestione imprenditoriale con redditività elevata e a multipli non diluitivi, garantendo la massimizzazione della creazione di valore.

L’Ad di Sabaf, Pietro Iotti, delinea le priorità strategiche

“Riprendere il percorso di crescita dopo la crisi causata dal Covid-19 confermando la strategia indicata nel nostro piano industriale, basata lungo due filoni principali: lo sviluppo organico e l’attività di M&A”.

Pietro Iotti, Ceo di Sabaf

Sono queste, spiega l’Amministratore delegato di Sabaf Pietro Iotti, “le priorità strategiche a cui stiamo lavorando per cavalcare la forte riprese delle attività a cui stiamo assistendo negli ultimi mesi, forti di un modello di business che ha consentito una buona tenuta dei risultati pur in un contesto eccezionale come quello causato dalla pandemia”.

La società, infatti, ritiene di esser ben posizionata per affrontare le sfide poste dai nuovi scenari grazie alla diversificazione delle aree di attività, alla forte presenza internazionale e, in generale, all’orientamento del business alla sostenibilità di lungo periodo.

“Abbiamo confermato gli investimenti che avevamo messo a budget lo scorso dicembre, alla luce del trend positivo degli ordini e forti di una solidità finanziaria che ci consente di proseguire i nostri piani di sviluppo”.

La crescita organica: segnali di ripresa a livello globale

“Dopo i primi segnali di ripresa registrati a maggio, a partire da luglio abbiamo assistito a una forte accelerazione degli ordini che fa ben sperare per un deciso ritorno alla crescita organica nei prossimi trimestri” dichiara Iotti.

Segnali di ripresa non isolati a singole aree geografiche, ma diffusi in tutti i mercati in cui opera il gruppo, in particolare in Turchia e Medio Oriente, in Europa e in Nord e Sud America. Un rimbalzo che Sabaf intende sfruttare grazie a un modello di business che può contare su insediamenti produttivi prossimi ai principali mercati di sbocco, garantendo la necessaria vicinanza ai propri clienti.

Per quanto riguarda la parte organica, “la nostra strategia prevede l’allargamento del footprint industriale in Cina, India e Nord America, oltre all’innovazione prodotto e alla conquista di quote di mercato presso i grandi produttori”.

A tal proposito, all’inizio di quest’anno Sabaf ha sottoscritto dei contratti con alcuni grandi player internazionali del settore degli elettrodomestici, di cui il gruppo diventerà il principale fornitore e che entreranno a regime tra le fine di quest’anno e nel corso del 2021.

Al fine di soddisfare la crescente domanda, “stiamo continuando a investire per aumentare la capacità produttiva soprattutto in Turchia, Sud America e in Italia. Negli ultimi mesi, inoltre, si è aggiunta la novità dello stabilimento indiano, con l’avvio della produzione previsto per il secondo semestre del prossimo anno” afferma l’Ad di Sabaf.

L’attività di M&A

A fianco allo sviluppo organico, “intendiamo proseguire nell’attività di M&A, continuando il processo di scouting per cogliere le opportunità offerte dal mercato con l’obiettivo di diversificare o accrescere una delle nostre tre divisioni” prosegue il Ceo.

Dopo l’inevitabile sospensione delle trattative causata dai lockdown, Sabaf ha riaperto alcuni dossier rimasti in sospeso, proseguendo inoltre la ricerca di potenziali target che possano creare sinergia sia industriali di prodotto sia commerciali per fare cross selling. “Dati i ritardi nelle trattative causati dal Covid, l’obiettivo ora è quello di chiudere una nuova operazione entro il 2021”.

Una strategia che può contare, inoltre, su un track record di successo, visti gli ottimi risultati ottenuti con l’acquisizione prima di Okida, nel 2018, e poi di C.M.I nel 2019.

In particolare, “con Okida abbiamo dato vita alla nostra divisione elettronica che sta evidenziando un tasso di crescita superiore al 20% grazie soprattutto alla cross selling con i nostri clienti, mantenendo un Ebitda margin stabilmente superiore al 30%”.

Anche C.M.I. ha rappresentato un’operazione di grande valenza strategica, che ha consentito a Sabaf di diventare il primo produttore mondiale di cerniere per elettrodomestici con oltre 40 milioni di fatturato.

“Malgrado l’impatto del Covid, vediamo ottime prospettive anche in questo segmento grazie alla solida entrata ordini, con un livello di marginalità intorno al 15% che prevediamo possa ulteriormente migliorare”.

Solidità finanziaria e crescita sostenibile

Il tutto mantenendo sempre alta l’attenzione sulla solidità finanziaria e su quei sani principi orientati alla crescita sostenibile nel lungo periodo, senza dimenticare la remunerazione degli azionisti.

Pur in un contesto eccezionale, “Sabaf ha dimostrato un’immediata capacità di risposta che ha permesso di consolidare il proprio posizionamento strategico, di rafforzare le relazioni con i clienti e con gli altri stakeholder e di mitigare gli impatti economici e finanziari della crisi”.

“La situazione finanziaria resta assolutamente solida e non abbiamo riscontrato problemi da un punto di vista della liquidità, consentendoci di confermare i Capex previsti per quest’anno pari a circa 13-14 milioni” sottolinea Iotti.

Il gruppo è inoltre riuscito a mantenere buoni livelli di marginalità al 17% che, con l’attesa crescita dei volumi, dovrebbero vedere un miglioramento nei prossimi mesi, garantendo quella capacità di generare cassa necessaria a sostenere i piani di investimento.

E questo anche grazie al mantenimento di un indebitamento sotto controllo, con un rapporto Debt/Equity ben al di sotto dei livelli di guardia pari a circa 0,6x e un target PFN/Ebitda sempre al di sotto di 2x.

Elementi che consentono di non trascurare la remunerazione degli azionisti, confermando la politica di distribuzione di dividendi prevista nel piano industriale anche in un anno eccezionale come il 2020.

“I dati emersi dalla relazione finanziaria al 30 giugno 2020 sono rassicuranti rispetto alla struttura economica, finanziaria e patrimoniale del Gruppo, consentendo di procedere alla distribuzione di una cedola di 0,35 euro per azione, pari a un esborso complessivo di circa 4 milioni”.

I risultati del primo semestre 2020

Sabaf ha chiuso il primo semestre 2020 con ricavi in crescita del 4,5% a 78,2 milioni (-12,5% a parità di perimetro). Le aree geografiche in cui le vendite sono state maggiormente impattate dall’emergenza sanitaria sono state l’Italia e l’Europa Occidentale, mentre il calo in Europa Orientale e in Turchia è stato più moderato.

In Sud America il Gruppo è riuscito a mantenere ricavi di vendita in linea con lo stesso periodo del 2019, mentre le vendite in Nord America – in flessione a parità di perimetro – evidenziano un incremento del 30% a seguito del consolidamento di C.M.I. In Medio Oriente e Africa le vendite del primo semestre, solo marginalmente condizionate dalla pandemia, hanno registrato un tasso di crescita di oltre il 70%.

In termini di prodotti, è da segnalare il rilevante incremento delle vendite di componenti elettronici (superiore del 20% al primo semestre 2019) che hanno beneficiato anche delle sinergie create a seguito dell’integrazione di Okida nel Gruppo Sabaf. In diminuzione le vendite di componenti gas e cerniere, che hanno rispecchiato l’andamento generale della domanda.

Per quanto riguarda la gestione operativa, l’Ebitda è aumentato del 3% a 13,3 milioni con un’incidenza sul fatturato sostanzialmente stabile al 17% (-20 punti base), mentre l’Ebit ha segnato un -23% a 4,8 milioni con un ros in calo al 6,2% (-220 punti base) dopo maggiori ammortamenti.

Il periodo si è chiuso con una diminuzione dell’utile netto del 31% a 2,4 milioni, appesantito dall’incremento del tax rate.

Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto è aumentato a 60,6 milioni dai 55,1 milioni al 31 dicembre 2019, dopo investimenti per 8,3 milioni e l’incremento del capitale circolante.

Lo scenario dei prossimi mesi: forte ripresa degli ordini da luglio

Per quanto riguarda lo scenario futuro, l’andamento degli ultimi mesi ha evidenziato una forte ripresa dell’attività, indicando un recupero più veloce delle attese e il ritorno a buoni tassi di crescita organica.

“Nel primo semestre abbiamo registrato una sostanziale tenuta del business anche grazie ai piani atti a un miglioramento dell’efficienza, mentre fortunatamente il fermo produttivo imposto dal lockdown è durato relativamente poco evitando perdite di market share”.

“A partire da luglio, abbiamo assistito a un vero e proprio boom di ordini persino superiore ai livelli pre-Covid, che lascia intravedere una prospettiva di decisa crescita organica per i prossimi trimestri” dichiara l’Ad di Sabaf, aggiungendo che “con la crescita dei volumi ci attendiamo ovviamente anche un aumento della marginalità”.

Su un orizzonte di più lungo periodo, invece, permangono le incertezze legate soprattutto all’evoluzione della situazione sanitaria globale. “Non è ancora chiaro se il forte incremento degli ordini sia legato a un rimbalzo post lockdown o se verrà confermato anche nei prossimi mesi, in un trend che comunque dipenderà dalla rapidità della ripresa a livello globale”.

Borsa

Buone prospettive che non sembrano essere ancora prezzate completamente dal mercato, con il titolo a Piazza Affari che nelle ultime settimane si sta muovendo in un range ridotto con volumi di scambio contenuti.

Le azioni Sabaf hanno toccato un minimo dell’anno a 9,38 euro lo scorso 27 marzo nel pieno della pandemia, mettendo a segno da allora un recupero di oltre il 30% che ha ridotto la perdita da inizio anno a circa il 5%, rispetto al -1% del Ftse Italia Star.