Prosegue la battaglia legale tra LVMH e Tiffany dopo il mancato accordo sull’acquisizione della storica gioielleria americana per 16,2 miliardi di dollari.
Il colosso del lusso francese ha reso noto oggi di aver fatto causa a Tiffany presso il Tribunale del Delaware.
In un documento di 96 pagine presentato all’autorità giudiziaria, LVMH si oppone alla causa intentata precedentemente da Tiffany e accusa quest’ultima di una “cattiva gestione” della propria attività, inclusa la riduzione del capitale e degli investimenti in marketing, la scelta di indebitarsi e di pagare dividendi più alti possibili, nonostante la crisi legata al Covid-19, mentre la società bruciava cassa e registrava perdite.
LVMH conferma nel contempo di aver adempiuto pienamente ai propri obblighi ai sensi del contratto di fusione, compreso il mantenimento del proprio impegno a compiere ogni ragionevole sforzo per ottenere tutte le autorizzazioni normative nel modo più trasparente e tempestivo possibile.
Otto delle dieci autorizzazioni antitrust richieste sono già state ottenute e LVMH prevede di ricevere l’approvazione dalla Commissione europea in ottobre e in Taiwan ben prima del termine fissato per il prossimo 24 novembre.