Openjobmetis – La pandemia dimezza l’utile a giugno e condiziona l’intero 2020

Il Covid-19 e l’impatto del lockdown si sono abbattuti sui risultati del primo semestre 2020: ricavi diminuiti del 15% a 236 milioni, Ebitda ed utile crollati rispettivamente del 42% a 6,7 milioni e del 50% a 2,4 milioni. Crollo parzialmente attenuato dalla graduale riapertura delle attività che da maggio ha consentito un rimbalzo dei ricavi (+39%) rispetto ad Aprile (-43% a/a), ed analogo andamento ha manifestato giugno, con un gap del 13% a/a. Tuttavia gli analisti stimano un 2020 in calo nonostante un ulteriore recupero atteso nei prossimi mesi, mentre si attendono una ripresa nel biennio successivo.

Modello di Business

Openjobmetis è un’Agenzia per il Lavoro presente capillarmente sul territorio nazionale con una rete di oltre 130 filiali (di cui 15 dedicate al business Family Care). Il gruppo rappresenta un ponte di collegamento tra imprese in cerca di personale e risorse in cerca di occupazione, con l’obiettivo di incrociare in modo ottimale domanda e offerta di lavoro.

L’offerta è articolata su:

  • Somministrazione lavoro: Openjobmetis mette a disposizione del cliente, per un tempo determinato o indeterminato, personale assunto direttamente dalla società, fornendo una gestione integrata del rapporto di lavoro, spaziando dagli aspetti burocratico-amministrativi alla formazione;
  • Ricerca e Selezione del personale: individuando professionisti adatti alle esigenze dei propri clienti;
  • Formazione del personale
  • Outplacement: è un processo a supporto della ricollocazione professionale per chi è in uscita da un’azienda, rappresenta uno strumento di riqualificazione e formazione propedeutico a un nuovo inserimento.

Negli ultimi anni la società di Gallarate ha intrapreso un percorso di specializzazione grazie al quale, oggi, opera attraverso sette divisioni: Navale, Agroalimentare, Diversity Talent, Horeca, I&CT, Industriale e Sanità. Alle divisioni specializzate il Team Grandi Clienti racchiude, inoltre, due business line dedicate a GDO e Banca e Finanza.

Conto Economico

Dopo un positivo inizio d’anno, Openjobmetis chiude il primo semestre 2020 con ricavi in calo del 15% a 236 milioni rispetto al primo semestre 2019, scontando gli effetti della pandemia di Covid-19 che ha interessato tutte le aree di attività del gruppo (Ricerca e Selezione -17,9%, Outplacement -55,4% e altri ricavi -33,5%). In particolare in aprile (intero mese di lockdown) la contrazione è stata del 43%, in parte recuperata a maggio (+39% rispetto a al mese precedente e -28% rispetto a maggio 2019). Tendenza mantenuta anche a giugno con +18% rispetto a maggio e -13% rispetto allo stesso mese 2019.

Diversamente, la controllata Family Care, focalizzata sull’assistenza a persone anziane e non autosufficienti, nei primi sei mesi ha registrato una crescita dei ricavi del 33%.

Il primo margine di contribuzione, dato dai ricavi al netto del costo del lavoro relativo al personale somministrato, segna una contrazione del 21% a circa 29 milioni, con un’incidenza sui ricavi in flessione al 12,3% (13,2% nel giugno 2019) imputabile principalmente al calo più che proporzionale rispetto alla somministrazione dei ricavi da servizi ad alta marginalità come la ricerca e selezione e la formazione, dovuta agli effetti della pandemia da Covid-19.

L’Ebitda crolla a 6,7 milioni (-42%), anche in presenza della maggiore incidenza dei costi di gestione, e l’Ebit a 3,5 milioni (-52%), contabilizzati ammortamenti e svalutazioni per complessivi 3 milioni (-25%).

Si segnala che l’applicazione del IFRS 16 ha comportato nel primo semestre 2020 minori costi per servizi (2 milioni), maggiori ammortamenti (1,96 milioni) e maggiori oneri finanziari (107 mila euro), con un impatto netto negativo di 23 migliaia sul risultato di periodo (negativo per 57 migliaia nel pari periodo 2019).

Il periodo chiude con un utile netto di competenza diminuito del 50% a 2,4 milioni, spesate imposte per 1,1 milioni (-52%).

Stato Patrimoniale

L’indebitamento finanziario netto a fine giugno 2020 evidenzia un dimezzamento a 15 milioni rispetto a fine 2019, con un flusso di cassa positivo generato dall’attività operativa per oltre 21 milioni.

“La particolarità del business della società ha sempre evidenziato come, ad un calo dei ricavi, corrisponda una diminuzione del capitale circolante netto ed un conseguente aumento del flusso di cassa, con corrispondente bilanciamento dell’impatto negativo del calo di redditività”.

La variazione del 2018 rispetto al 2019 è invece ascrivibile all’applicazione del IFRS16 per un importo pari a oltre 12 milioni (18 milioni ante IFRS 16).

Ratio

Il gruppo presenta nel complesso una struttura patrimoniale equilibrata, con l’indicatore della capacità di ripagamento del debito, salito a 2,6x nel 2019 a seguito dell’aumento del debito netto legato alla prima applicazione dell’IFRS 16, e pari all’1,13x al 30/6 annualizzato. Contenuto il quoziente di indebitamento, mantenuto nel periodo sempre ben al di sotto dell’unità e pari a 0,25x nel 2018 e 0,32x nel 2019 (0,23x il dato annualizzato a fine giugno 2020.

In progressivo ridimensionamento, invece, il ritorno per gli azionisti a seguito della diminuzione dell’utile conseguito nel periodo, con un dal ROE passato dal 12,8% del 2018 al 10,1% del 2019, per scenderà al 4,6% annualizzato nel primo semestre 2020.

 

Outlook

Per quanto riguarda l’effetto economico del Covid-19, spiega l’organo amministrativo “dopo una positiva partenza d’anno, i risultati del primo semestre 2020 sono stati in larga misura influenzati dalla pandemia e dal lockdown, con il conseguente stop operativo di un significativo numero di aziende utilizzatrici. La riapertura (seppur graduale) delle attività produttive da maggio, ha evidenziato un marcato recupero dei ricavi rispetto ad Aprile, ed analogo andamento ha manifestato giugno con un gap solo del 13% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, ben lontano dal -43% di Aprile. Detto andamento dei ricavi potrebbe preludere ad una seconda parte dell’anno di ulteriore ripresa del mercato di riferimento”.

Sul fronte dei numeri Equita Sim (Specialist della società), nello studio del 7 agosto 2020, ha migliorato le stime in relazione ad un secondo trimestre 2020 superiore  alle aspettative nonostante il difficile contesto. Tuttavia, spiegano gli analisti che settembre e ottobre saranno fondamentali per comprendere lo sviluppo dell’intero 2020 e che l’inversione della top line rappresenta il cambio di direzione.

Le nuove stime indicano per fine 2020, ricavi in calo del 13% a 494 milioni (-17% precedente stima); in attesa di maggiore visibilità il 2H20 è stimato dagli analisti in diminuzione del -10% a/a. Prevista una ripresa dei ricavi per il 2021 a 546 milioni (+10,5% sul 2020), dai precedenti 537 milioni, per portarsi a 572 milioni a fine 2022 (+5% circa sul 2021).

Per quanto riguarda l’Ebitda adjusted, nel 2020 è ora atteso in calo a 15 milioni (13 milioni le precedenti stime), con una marginalità al 3% (4,2% nel 2019). Gli analisti ritengono che il gruppo, se da un lato può beneficiare della competitività dei prezzi e del basso numero di lavoratori per singolo cliente, dall’altro non è immune dall’andamento del mercato, caratterizzato dalla leva dei prezzi e da un declino dei servizi a più elevato margine (es. R&S, outplacement, formazione). Per il 2021 l’Ebitda è atteso a 20 milioni (+37% rispetto a fine 2020) per salire a 23 milioni nel 2022, con una marginalità in ripresa rispettivamente al 3,7% a al 4%.

Analogo l’andamento della bottom line attesa in calo a 5 milioni (11 milioni nel 2019) a fine 2020, per risollevarsi nel 2021 e 2022 quando è attesa a 9 milioni e 12 milioni.

Borsa

Il titolo Openjobmetis ha aperto il 2020 in rialzo toccando il massimo a 8,99 euro il 13 gennaio. Successivamente l’azione ha subito una progressiva discesa fino a scendere a 4,19 euro ad inizio aprile. Successivamente i corsi azionari hanno manifestato un andamento discendente fino a toccare il minimo a 4,19 euro a inizio aprile. Terreno in parte recuperato nel periodo successivo con il prezzo riportatosi a 6,7 euro il 10 giugno, proseguendo poi con un andamento altalenante.

Il titolo che attualmente prezza 5,64 euro, da inizio anno ha lasciato sul terreno il 35%, rispetto al rialzo dell’1% segnato dal Ftse Star.