Sono usciti i primi numeri del governo sul Piano di Ripresa e Resilienza da 209 miliardi. Una prima ripartizione inviata ai singoli ministeri dal gabinetto del ministro degli Affari europei, Vincenzo Amendola.
Circa il 37% delle risorse totali – come riportato da Il Sole 24 Ore – , pari a 75 miliardi, saranno green e andranno al superbonus del 110% (ristrutturazioni edilizie), al piano contro il dissesto idrogeologico e la mobilità verde nelle città (es. autobus elettrici).
Circa il 20%, pari a 40 miliardi andranno a beneficio della digitalizzazione del paese, in particolare allo sviluppo della banda larga.
Altri 20 miliardi, il 10% circa, saranno destinati a progetti infrastrutturali. Risorse decisamente più contenute rispetto a quanto richiesto con un piano da almeno 100 miliardi fatto di progetti per Alta velocità al Sud, ferrovie, strade, porti e logistica.
Altre quote del piano dovrebbero andare al settore idrico e a un piano per le città, l’housing sociale e la rigenerazione urbana. Ciascuno di questi due capitoli di spesa dovrebbe essere destinatario di 10 miliardi, pari a circa il 10% delle risorse totali.
Si resta in attesa di conoscere il quadro completo con i fondi – per esempio per la sanità, il lavoro, il fisco, le imprese e la scuola – mentre cominciano le prime tensioni tra i vari ministeri, che molto probabilmente dovranno ridimensionare le aspettative iniziali e scremare la lista dei progetti.