Mercati asiatici – Listini deboli con il Nikkei che cede lo 0,8%

Giornata debole per i mercati asiatici, orfani ancora di Cina, Corea del Sud, e Hong Kong, rimaste chiuse per festività, con gli investitori che continuano a monitorare le trattative su nuovo pacchetto di stimoli fiscali negli Usa.

I rappresentanti della Camera hanno concesso un giorno in più al segretario del Tesoro Steven Mnuchin e alla Speaker Nancy Pelosi per trovare un compromesso sugli aiuti. Mnuchin ha comunicato che le trattative stanno proseguendo e che sono stati realizzati “molti progressi in diverse aree”, confermando l’avanzamento dei negoziati in programma.

Restano nel contempo vive le preoccupazioni riguardanti la fragilità della ripresa delle attività, come evidenziano i piani di licenziamenti di diverse società.

Intanto sono ripresi gli scambi alla Borsa di Tokyo, rimasta chiusa, il giorno prima, per una intera seduta a causa di un guasto tecnico che ha bloccato l’inizio degli scambi, costringendo il terzo listino azionario mondiale a interrompere le contrattazioni.

Sul fronte macro è stato diffuso il tasso di disoccupazione giapponese di agosto, in linea con le attese al 3% ma leggermente superiore al precedente 2,9 per cento.

Occhi puntati invece oggi pomeriggio sul job report Usa.

Nel frattempo sul Forex, il cambio euro/dollaro si attesta a 1,172 mentre il dollaro/yen si muove in area 105. Tra le materie prime in calo le quotazioni del greggio con il Brent a 39,49 dollari (-3,5%) e il Wti a 37,34 dollari al barile (-3,6%). Oro in flessione a 1.912 dollari l’oncia (-0,2%).

Tornando ai listini asiatici, in Giappone Nikkei e Topix cedono rispettivamente lo 0,8 e l’1,1 per cento.

Il tutto dopo che a Wall Street il Nasdaq ha guadagnato l’1,4% e lo S&P500 è salito dello 0,5% mentre il Dow Jones ha chiuso in sostanziale parità (+0,1%).