“Noi di UniCredit siamo stati molto chiari: no M&A, preferiamo trasformare piuttosto che integrare e pensiamo che sia importante utilizzare il nostro capitale in eccesso per ricomprare azioni, quando la Bce lo consentirà ancora”.
Lo ha ribadito alla stampa nel corso di un evento Jean Pierre Mustier, Ceo della banca di piazza Gae Aulenti.
Negli ultimi giorni alcune indiscrezioni di stampa hanno accostato UniCredit a Mps e a Banco Bpm.
Gli ultimi rumor in ordine di tempo, riportati da Il Messaggero, indicano che l’istituto avrebbe allo studio una scissione proporzionale in alternativa al progetto di creare una subholding per le attività estere, creando un’entità con 2.400 sportelli con cui potere eventualmente esaminare potenziali aggregazioni in Italia.
Altre indiscrezioni di Milano Finanza riportano che una potenziale acquisizione di Mps verrebbe inquadrata nell’ambito di un progetto più esteso che prevede di accelerare nella separazione tra attività italiane ed estere, consentendo a UniCredit di trovare le risorse necessarie per l’operazione irrobustendo al contempo la propria solidità patrimoniale.
Sempre secondo Il Messaggero, in vista del rinnovo del cda previsto per la prossima primavera, tra i candidati per il ruolo di presidenza l’head hunter Spencer Stuart avrebbe indicato Ignazio Angeloni, Stefano Micossi e Lamberto Andreotti, attuale vice presidente vicario della banca.
Intorno alle 10:10 a Piazza Affari il titolo segna un rialzo dello 0,5% a 6,99 euro, mentre l’indice di settore cede lo 0,7 per cento.