Mps – Il Governo al lavoro sulla privatizzazione

Dopo il via libera dell’assemblea al progetto di scissione di 8,1 miliardi di crediti deteriorati in favore di AMCO, il focus torna a concentrarsi sulle prossime mosse del Governo nell’ottica della privatizzazione di Mps, che dovrebbe avvenire entro il 2021 come da accordi con le autorità europee. Il Tesoro detiene il 68,2% del capitale.

Secondo quanto riportato da La Stampa, il Governo potrebbe chiedere la proroga di un anno, facendo slittare il tutto al 2022. Nei giorni scorsi alcune indiscrezioni parlavano del potenziale coinvolgimento di UniCredit per un’acquisizione, ma il Ceo Jean Pierre Mustier ha ribadito ancora una volta di non essere interessato a operazioni di M&A.

Nel frattempo, il management è concentrato sulla rivisitazione del piano industriale alla luce dell’attuale scenario macroeconomico impattato dalla pandemia.

Secondo le indiscrezioni riportate da La Stampa, l’advisor Mediobanca starebbe lavorando per individuare un consorzio di banche d’affari in vista dell’emissione di un bond AT1 da circa 500 milioni per rafforzare i requisiti patrimoniali e rispettare le condizioni richieste dalla BCE per dare il via libera al progetto di scissione. Tali strumenti dovranno essere sottoscritti per almeno il 30% da investitori privati.