Mercati Usa – Apertura poco mossa, prosegue il rally del greggio

Partenza incerta a Wall Street in attesa dell’intervento di questo pomeriggio del presidente della Federal Reserve Jerome Powell. Dopo pochi minuti di scambi, il Dow Jones avanza dello 0,2% e lo S&P 500 lo 0,1%, mentre il Nasdaq cede lo 0,1%.

Il ritorno di Trump alla Casa Bianca dopo tre giorni in ospedale ha contribuito a sostenere ieri i mercati, lasciando comunque un velo di incertezza sulle sue reali condizioni di salute, mentre si avvicina l’appuntamento con le presidenziali del 3 novembre.

La diagnosi del presidente Usa ha infatti scosso la campagna elettorale, costringendolo ad annullare diversi eventi in un momento in cui i sondaggi evidenziano un largo vantaggio per il rivale democratico Joe Biden.

Il focus degli operatori oggi sarà rivolto inoltre su eventuali progressi nelle trattative su un nuovo pacchetto di aiuti e sulle parole di Powell sull’outlook dell’economia, nel suo intervento alla National Association for Business Economics.

Nelle scorse settimane, la Fed ha sottolineato che la ripresa degli Stati Uniti dipenderà fortemente dalla capacità del paese di contenere la diffusione della pandemia, evidenziando inoltre la necessità di nuovi stimoli fiscali per sostenere impieghi e redditi.

Intanto sul Forex il biglietto verde arretra leggermente nei confronti delle altre valute, con il cambio euro/dollaro tornato in area 1,18 nonostante stamane il presidente della Bce Christine Lagarde abbia sottolineato che l’attuale risalita dei contagi potrebbe avere un impatto sulla ripresa economica.

In ribasso la sterlina a 1,296 sul dollaro, dopo un report secondo cui l’Unione europea non avrebbe intenzione di offrire concessioni al premier britannico Boris Johnson prima della deadline sulla Brexit della prossima settimana.

Tra le materie prime ancora in deciso rialzo le quotazioni del greggio, proseguendo il recupero dopo il rally di ieri con il Brent (+3,2%) a 42,6 dollari e il Wti (+3,5%) a 40,6 dollari.

A sostenere i prezzi del petrolio contribuiscono le interruzioni alla produzione in Norvegia causa scioperi, oltre a un nuovo uragano nel Golfo del Messico e la conseguente evacuazione delle piattaforme offshore.

Nel comparto obbligazionario, infine, il rendimento del decennale americano si attesta allo 0,78% e quello del biennale allo 0,14%.